Dopo il successo della prima giornata, il viaggio tra le bellezze irpine continua, grazie all’iniziativa promossa dalla Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti PPC di Avellino, sabato 26 Maggio protagonista della seconda tappa, sarà San Martino Valle Caudina. Maggio dei Monumenti è uno spunto per valorizzare il patrimonio culturale dell’Irpinia, attraverso visite guidate nella provincia di Avellino alla riscoperta di luoghi storici e beni architettonici spesso poco conosciuti e non valorizzati.
La partenza è prevista alle ore 16.00 da Corso Vittorio Emanuele a San Martino Valle Caudina per iniziare il tour guidato, con la prima visita a Palazzo Ducale, per proseguire poi con il Castello Pignatelli della Leonessa in Via Murillo e la Chiesa di San Giovanni Battista in Via Roma.
Il Palazzo Ducale sorge probabilmente intorno al 1600 con un impianto molto diverso da quello attuale come dimostrano alcune carte contenute in una platea del 1711.
Nell’inventario delle misure della Ducale Corte della Terra di San Martino, il Palazzo è descritto parallelo alla strada e con una torre alta a base quadrata di cui rimangono alcuni resti.
Probabilmente i lavori di demolizione e di ricostruzione, che poi hanno portato all’attuale configurazione del Palazzo, furono fatti nell’800 quando la costruzione divenne abitazione della famiglia. Attualmente l’ingresso principale, sormontato dallo stemma di famiglia, conduce, tramite un lungo androne, al suggestivo cortile-giardino con peschiera centrale, arricchito con rare piante ornamentali. Sulla sinistra un’ampia scala, preceduta da un portico a due arcate, conduce al piano nobile dell’abitazione.
Il Castello Pignatelli della Leonessa fu costruito entro l’età normanna alle pendici dei monti del Partenio ai suoi piedi sorse il primo nucleo del centro abitato caudino. La costruzione, benché modificata più volte nei secoli, è residenza del duca Giovanni Pignatelli della Leonessa, discendente dei duchi di San Martino. L’edificio si articola su due piani. Addossata alle pareti del cortile è una scala esterna in pietra, che si divide in due rampe e prosegue con un loggiato. Nel 1783 tali stanze erano 16, ma alcune di esse sono state abbattute nel 1908 insieme al mastio. Ad esse si aggiunge il salone dei ricevimenti.
Il giardino del castello, accessibile direttamente dal cortile, era un luogo ricreativo, soprattutto per le dame di corte. Oltre a svolgere una funzione ornamentale, il giardino fa anche da orto, ove si producono uva e olive per conto della famiglia.
La Chiesa di San Giovanni Battista sorge in prossimità del Castello. Le prime notizie databili risalgono al periodo del Viceregno Spagnolo. Una delle quattro campane che erano sospese in cima al campanile recava la data del 1521, un’altra, tenuta a battesimo da Vittoria Loffredo, Duchessa di San Martino, era del 1565. Le attuali campane sono state fuse nel 1921.
Oggi la chiesa è costituita da un’antica navata centrale con piccole cappelle laterali. Sulla sinistra troviamo l’accesso al campanile a pianta quadrata e il pregevole fonte battesimale. Attiguo alla Chiesa è il complesso formato dalla canonica e dalla Cappella della Confraternita del S.S. Rosario. La lapide della consacrazione della Chiesa di San Giovanni Battista, murata nella destra dell’abside, del 12 agosto 1694. Dietro l’altare è collocata un’altra lapide che chiude il loculo contenente le reliquie dei Santi Palerio ed Equizio. La chiesa a seguito di ripetuti interventi di restauro è stata completata e riconsegnata alla cittadinanza nel 2015.
Un viaggio nella storia monumentale della provincia irpina, per riscoprire origini e arte di borghi che meritano la giusta valorizzazione. L’ultimo appuntamento è previsto ad Atripalda per giovedì 31 maggio, dove si visiterà in Via Manfredi il Parco Archeologico di Abellinum e in Via Sant’Ippolisto lo Specus Martyrum. Le visite guidate inizieranno alle ore 16.00 con il raduno dei partecipanti presso il primo sito da visitare e termineranno alle ore 18.00. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti: per gli architetti è prevista l’attribuzione di due crediti formativi.
“Questa iniziativa – dichiara il Presidente dell’Ordine degli architetti di Avellino Erminio Petecca – che ha riscosso grande risonanza sui social, è la prima di una serie di eventi programmati per diffondere la conoscenza dei beni monumentali presenti sul nostro territorio. E’ necessario evidenziare la figura dell’architetto, trascurata negli ultimi tempi, anche come narratore dei luoghi e responsabile del recupero della storia culturale del nostro paese. L’architetto deve riappropriarsi di quel ruolo sociale e culturale che gli appartiene di diritto. Gran parte della storia e della fama mondiale del nostro paese è esclusivo merito degli architetti. Di conseguenza la nostra Italia è in debito con noi”.
“Abbiamo immaginato Maggio dei Monumenti come un’iniziativa volta alla conoscenza e alla promozione dell’arte e dell’architettura storica del nostro territorio – dichiara Eleonora Dionisio, responsabile Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti PPC di Avellino – cercando di coinvolgere sempre più colleghi e cittadini alla riscoperta del patrimonio culturale irpino. Il nostro obiettivo, attraverso questa ed altre iniziative, sarà quello di interpretare l’identità dei luoghi, con i quali tenteremo di stabilire legami virtuosi finalizzati alla loro valorizzazione”.