Su iniziativa del Sindaco di Santa Paolina, Rino Ricciardelli, gli otto primi cittadini dei comuni dell’Area Docg del “Greco di Tufo” hanno inviato una missiva al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per chiedere formalmente la dichiarazione dello stato di calamità in ragione del maltempo che ha colpito le viticolture irpine nelle ultime settimane, determinando anche un’ulteriore diffusione della peronospora. La richiesta è stata inviata anche all’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, e al Presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca.
“Anche il nostro territorio dell’areale D.O.C.G. del “Greco di Tufo” , come molti altri della nostra regione, è stato interessato dalle intense precipitazioni atmosferiche che – si legge nella missiva -, in modo del tutto eccezionale, si sono abbattute in un ristretto periodo temporale, pari a quello di un’intera media stagione annuale. Queste avversità atmosferiche hanno concorso in modo determinate alla diffusione della devastante fitopatia della “peronospora” causando notevoli danni alle colture in un momento molto delicato del ciclo di vita annuale dei vigneti, i quali, tra l’altro, per la le loro condizioni di inagibilità hanno impedito la necessaria tempestività dei trattamenti di protezione.”
“Come tutte le aree a vocazione agricola di pregio – proseguono i sindaci – , l’economia dell’intero territorio si poggia essenzialmente sull’attività imprenditoriale di piccoli e medi operatori del settore per cui la mancanza di una redditualità pone seri problemi non solo ai bilanci familiari ma anche al futuro delle attività aziendali in termini di corrispondenza ai costi e ai necessari investimenti.
“Per tali motivazioni, così come richiesto anche dalle associazioni di categoria, a tutela degli operatori dell’ intera filiera vitivinicola, chiediamo al Ministro dell’Agricoltura il riconoscimento dello stato di calamità naturale perché in tempi ragionevoli si attivino tutte le misure normative necessarie a garantire una concreta azione di sostegno economico ai soggetti interessati, in un momento di delicata congiuntura nazionale e internazionale che – concludono i primi cittadini – sta già fortemente penalizzando il settore primario, in particolare quello delle aree interne e meridionali.”