Non proprio “buona la prima”.
La maggioranza non fa in tempo a festeggiare la chiusura, condita da ritardi e polemiche, della sua prima manovra in commissione che il testo già deve tornare indietro.
C’è un buco, rilevato dagli uffici, causato da un emendamento approvato nella notte che puntava a dare ossigeno ai conti dei Comuni che però risulta senza copertura.
Approvato per errore dicono tutti. Un errore da quasi mezzo miliardo che, peraltro, farà rallentare ancora – di poco assicurano dalla maggioranza – il primo ok dell’Aula di Montecitorio, già slittato di fatto alla Vigilia di Natale.
La norma è quella che stanzia 450 milioni per i Comuni. L’intoppo prolungherebbe almeno di qualche ora l’esame in Aula alla Camera, al via domani alle 8. Varie fonti parlamentari danno per scontato questo epilogo per problemi di coperture, ma si attende che gli uffici completino l’esame.
Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos. Tornano quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente” scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” destinato a misure per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. E’ l’intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto in manovra come ‘ristoro’ per l’eliminazione della norma sul pos.
Rimodulata la 18App per i 18enni: arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito, la ‘Carta della cultura Giovani’, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni, e la ‘Carta del merito’, per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.
“18App viene sostituita e migliorata introducendo due nuove misure, separate ma cumulabili: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito”, scrive sui social la premier Giorgia Meloni. “La prima riguarda un bonus per i diciottenni le cui famiglie hanno un Isee non superiore a 35.000 euro, e l’altra prevede un bonus di 500 euro per chi conseguirà il diploma di istruzione secondaria superiore con una votazione di 100 centesimi. Inoltre – aggiunge – verranno rafforzati anche i meccanismi anti-truffa. Con queste misure diamo valore al merito e mettiamo in campo un sistema equo per rendere più accessibile la cultura ai giovani”.
Diventa più semplice alzare l’imposta di soggiorno a 10 euro nei Comuni capoluogo di provincia che, in base alle ultime rilevazioni, abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti. Secondo un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio, non sarà più un decreto ministeriale ad individuarli: i Comuni faranno direttamente riferimento ai dati pubblicati dall’Istat riguardanti le presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente all’anno in cui viene deliberato l’aumento dell’imposta. Per il triennio 2023-2025 si considera la media delle presenze turistiche del 2017-2019.
Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso e cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: sale dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale.
Approvata anche la nuova stretta sul Reddito di cittadinanza. Non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al sostegno. Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Vengono invece prorogati, fino al 30 giugno 2023, tavolini all’aperto e dehors liberi. Ok al bonus Iva al 50% per l’acquisto di ‘case green’ e al fondo per i collegamenti aerei per Sardegna e Sicilia.
450 milioni per ripianare i conti dei Comuni. È aumentato di 400 milioni di euro per il 2023 il fondo per la riduzione del disavanzo dei Comuni. Lo prevede un emendamento del Pd alla manovra. Al fondo viene poi data un’ulteriore dotazione di 50 milioni di euro, sempre per il 2023, da ripartire tra gli enti locali che hanno usufruito di anticipazioni di liquidità. Gli oneri dell’emendamento sono coperti con una riduzione di 450 milioni di euro per il 2023 del Fondo per le esigenze indifferibili.
Il bonus mobili verrà prorogato ma non a 5.000 euro, come già previsto, ma a 8.000, riducendo quindi il taglio rispetto ai 10.000 euro di quest’anno. Un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio prevede infatti che per gli anni 2023 e 2024 l’ammontare per l’acquisto di mobili ma anche grandi eletrodomestici green in caso di interventi di ristrutturazione della casa sul quale si può chiedere una detrazione del 50% delle spese salga dai 5mila euro a 8mila euro.
Tavolini all’aperto e dehors liberi fino al 30 giugno 2023, prevede un emendamento alla manovra. La modifica proroga il termine del 31 dicembre 2022 per l’occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione.
Parte la sperimentazione nelle città metropolitane del ‘reddito alimentare’ da destinare a chi è in povertà assoluta: lo prevede un emendamento del Pd alla manovra approvato nella notte. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare “da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”. In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore.
I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando – se necessario – un’altra mansione: l’emendamento non cita invece i genitori di figli under14. Il datore di lavoro, si legge, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento”.
Il bonus psicologo nato con il decreto Milleproroghe dello scorso anno diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro. Le risorse stanziate ammontano a 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni di euro “a decorrere dal 2024”. Confermato il tetto Isee a 50.000 euro per ricevere il contributo. Per l’anno in corso le risorse ammontavano a 25 milioni di euro.
Prorogati i termini per la stabilizzazione del personale sanitario assunto durante l’emergenza pandemica da Covid-19, prevede un emendamento del Pd alla manovra approvato in commissione Bilancio della Camera. Gli enti del Sistema sanitario nazionale potranno assumere a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2024 anziché entro la fine del 2023, tutti i professionisti che abbiano maturato 18 mesi di servizio nella sanità pubblica entro il 31 dicembre 2023 (invece che entro fine 2022), di cui almeno 6 nella fase di emergenza nazionale.
Pensioni minime a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Approvato nella notte l’emendamento del governo alla manovra che porta dall’1,5% al 6,4% – esclusivamente per questa fascia di età – l’incremento previsto nel testo varato dal Consiglio dei ministri. Questo aumento va sommato all’adeguamento all’inflazione, già fissato al 7,3% per il 2023, che per le minime Inps (525,38 euro mensili) è pieno. Nel 2024, come previsto nel testo base, resta del 2,4% l’incremento delle pensioni minime per tutte le soglie anagrafiche.
Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. Durante la seduta notturna della commissione Bilancio alla Camera, non è stato infatti approvato, perché dichiarato inammissibile, l’emendamento alla manovra presentato dai relatori che superava questo divieto.
Via libera alle nuove regole per le intercettazioni degli 007. L’emendamento del governo alla manovra in materia è infatti stato approvato in commissione. Cambiano, dunque, le regole per le intercettazioni legate all’attività di intelligence: saranno a tempo, per 40 giorni prorogabili di 20 in 20; i dati acquisiti verranno distrutti entro sei mesi ed il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma potrà autorizzarne la conservazione per 24 mesi al massimo. Le spese non saranno più coperte dal ministero della Giustizia ma direttamente dal Mef, nell’ambito del capitolo “Sistema per l’informazione per la sicurezza”. (ANSA)