A late reflection on the revolutionary art of Fred Ho
è per diversità che si resiste
ma non ci sono appigli di realtà
solo di volontà
nasciamo in minoranza
ma si possiede amore
(Alberto Masala)
A due anni dalla scomparsa del grande sassofonista, compositore, combattente per la libertà FRED HO ho deciso di riprendere la suite realizzata un anno fa che aveva per titolo The Joyful Breath of the Dragon, facendola esplodere nelle direzioni che la mia musica, e la riflessione sull’arte di Fred Ho continua ad innescare in me.
Stavo cominciando a lavorare con Ettore Fioravanti e si cercavano direzioni da seguire con cui convogliare le energie del nostro duo. Naturale è stato unire le cose, e trasformare la suite in quello che è ora, e questa trasformazione ha trasformato anche il titolo nell’attuale MINORANCE A late reflection on the revolutionary art of Fred Ho.
Ho preferito utilizzare i miei strumenti principali (clarinetto e clarinetto basso) su cui sono impegnato in una vera e propria rivoluzione sonora, per allontanare il lavoro dall’idea di commemorazione didascalica e per introiettare alcune istanze che dall’opera di Fred Ho io cerco di fare mie. Ricerca formale, senso della struttura, impianto tematico diretto e costruito attorno ad un materiale melodico di tipo squisitamente pentatonico sono le caratteristiche compositive della suite.
Dal punto di vista timbrico ho cercato di portare una ricerca sonora dello spazio scevro da ambientazioni esotiche ma intriso di un lavoro sulla spazialità reale, su un suono marmoreo dato anche da una registrazione in cui non si è ricorso assolutamente ad artifici ambientali.
L’idea di suono che avevo per questo lavoro è corrispondente al suono che sento riascoltandola. Naturale nel vero senso del termine.
La fortuna di lavorare con Ettore Fioravanti mi ha dato la possibilità di avere al mio fianco un vero architetto della batteria. In un set prettamente jazzistico riesce a costruire gli spazi in maniera profondamente sintattica, giocando un ruolo paritario nei confronti delle ance anche dal punto di vista melodico. Un grande maestro che ho l’onore di aver coinvolto in questo lavoro.
Al termine del lavoro ho deciso di inserire un brano di Cal Massey , autore caro a Fred Ho , fonte di ispirazione e grande combattente per i diritti del popolo nero. Brano che si trova originariamente sul capolavoro di Archie Shepp Attica Blues.
La figura di Fred Ho è una figura centrale per tutto quello che riguarda l’estetica e l’etica della musica (e dell’arte) che mi interessa. Il perenne interrogativo su forma e sostanza, sulla fruizione, sull’energia e la meditazione, sul conflitto e la perenne trasformazione dialettica del suono.
Non smetterò a breve di interrogarmi sulla sua figura, sul significato di una musica che possa essere veicolo di trasformazione e portatrice di un messaggio di liberazione.
Non smetterò mai di trovare nella minoranza un valore necessario alla critica, alla salvaguardia etica e alla proposta di strategie e valori necessari.
Il disco uscirà in 25 copie numerate, con un lavoro grafico dell’artista Francesca Gallo.
Per la promozione mi affiderò esclusivamente al formato digitale. In nome di una strategia altra e sovversiva nei confronti di un mercato discografico che nell’attuale scenario produttivo è altamente esclusivo.