Allarme cinghiali in Alta Irpinia, Ufita e Baronia. La situazione allarmante con interi campi di coltivazione ed orti assediati dai cinghiali, ormai mandrie che si spostano da un luogo all’altro, e’ stata evidenziata agli organi di informazione dai sindaci di Monteverde e Zungoli intervenuti questa mattina alla conferenza stampa presso l’Amministrazione Provinciale di Avellino.
Con il primo cittadino di Monteverde Franco Ricciardi e Paolo Caruso di Zungoli, sono intervenuti il vice di Ricciardi, Antonio Vella e i consiglieri provinciali, Girolamo Giaquinto e Domenico Palumbo. All’incontro, hanno partecipato molti agricoltori ormai esasperati ma anche arrabbiati per la disattenzione degli organi preposti. Ricciardi e Caruso hanno evidenziato l’impotenza alle scorribande di cinghiali tra le colture con l’aumento di costi insostenibili per le aziende agricole e con il paradosso reso visibile attraverso un filmato di più cinghiali che abitanti. Si parla di migliaia di capi che imperversano nelle zone in oggetto, comprendendo anche l’intera Alta Irpinia, l’Ufita e la Baronia.
Il grido d’allarme degli amministratori e’ stato raccolto dai consiglieri Giaquinto e Palumbo nel sostenere la richiesta avanzata dai sindaci di un Tavolo Istituzionale permanente sulla tematica in oggetto. La proposta che verrà portata all’attenzione del Presidente Gambacorta, assente all’incontro per altri impegni istituzionali, riguarderà ulteriori solleciti alla Regione, già evidenziati dal Consiglio Provinciale a promulgare Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico per attenuare il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali. Giaquinto ha ribadito che l’Ente Provincia per le sue competenze farà la sua parte, ma occorrono norme per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio, che sono di pertinenza della Regione.
A che servono queste proteste dei sindaci se poi ai tavoli per discuterne le soluzioni da prendere sono sempre invitati solo e soltanto i rappresentatnti istituzionali dei cacciatori che fino ad oggi, a 10 anni dall’inizio della gestione in merito alla caccia a questa specie, ci hanno portato a questo risultato con il loro operato?Perchè non si invita a queste discussioni la gente capace ,per niente inquadrata nelle istituzioni della nostra provincia,che solo per passione e non per UTILI ha dissentito fino ad ieri ,da cacciatore, per come veniva indirizzata e pilotata la caccia ed il contenimento a questa specie da parte di pochi eletti ammanigliati al sistema.?Tanto dovuto e grazie a questa testata che tramite il web mi permette di esprimere e rendere noto il mio parere in merito dato solo, per cercare di aiutare la gente a non subire danni e sopprusi ,da persona neutrale tra ambientalisti -animalisti e quel ramo serio e realista del mondo della caccia e degli agricoltori rimasti in pochi costretti a sopravvivere.