“Credo che consentiremo ai Comuni di fare richiesta di aprire in deroga pezzi di città la sera. Se si ritiene che pezzi di città possano attrarre anche fino a tardi i giovani ed evitare affollamenti in centro, verranno esaminate le richieste con il massimo dell’apertura”.
Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca su Facebook. Le parole fanno riferimento alla proposta di alcuni sindaci, tra cui quello di Napoli Luigi de Magistris, di provare a delocalizzare la movida notturna in alcune zone meno centrali della città, come il Centro Direzionale.
“Vogliamo creare – ha detto De Luca – economia e ricchezza ma per sempre, non per finta, senza mai fare cose irresponsabili che ti costringono a chiudere. Suggerirei a tutti di non fare uscite a ‘capocchia’ per fare propaganda e demagogia, noi dobbiamo garantire che il territorio sia sicuro”.
De Luca ha lanciato un ammonimento citando la capitale della Corea del Sud: “In queste ore hanno richiuso Seul – ha detto – che ha il doppio della popolazione della Campania, 12 milioni di abitanti. Avevano aperto due settimane fa liberalizzando tutto e ora hanno avuto una esplosione di contagio e hanno richiuso. In Campania dobbiamo evitare questo percorso. Ci regoliamo di settimana in settimana. Ora abbiamo deciso di prolungare l’apertura dei bar fino all’una di notte ma la vendita di alcolici sarà vietata alle 22 fuori dai locali: quindi si potrà stare seduti nei bar ma non è consentito prendere alcolici e andarsene in giro. Voglio rivolgere un saluto affettuoso ai ragazzi e alle ragazze che escono di sera per la movida, il 90% sono bravissimi ragazzi che cercano di vivere in allegria, il problema non sono loro o il 90% dei gestori di bar ma dobbiamo evitare che il 10% di irresponsabili creino problemi per la movida e per la diffusione di superalcolici. Dico ai ragazzi, non comprate superalcolici che fanno schifo, se vi vendono la vodka a 50 centesimi al bicchiere non viene da San Pietroburgo ma viene distillata nelle fogne della città. Quindi basta violenza, cafonerie, baby gang o atti di bullismo”. (ANSA)