Il Museo Provinciale Irpino di Avellino nella Google Open Gallery.

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google-open-gallery1Si chiama Google Open Gallery ed è il nuovo progetto che il colosso di Mountain View ha interamente dedicato all’arte e alla cultura. Si tratta di una nuova piattaforma messa a disposizione di musei, archivi e gallerie per promuovere le proprie collezioni, ed è stata sviluppata a partire dai primi mesi del 2014. Entrata a pieno regime nel corso dell’estate, da qualche settimana ospita il Museo Irpino nella propria home page come prima e unica istituzione italiana segnalata fra quelle presenti in tutto il mondo.

“I contatti con l’headquarter europeo di Google” – spiega Marianella Pucci, presidente di Mediateur, che cura la promozione e i servizi del museo avellinese – “sono avvenuti già all’inizio dell’anno e hanno consentito di essere selezionati, tra i primi in Europa, per partecipare allo sviluppo della nuova iniziativa dell’azienda californiana. Nei mesi successivi abbiamo portato avanti un lavoro che ha aiutato i suoi programmatori a testare e finalizzare la nuova piattaforma anche grazie ai contenuti, al debugging e ai feedback ricevuti da noi e da pochi altri interlocutori selezionati”

Il risultato è che il Museo Irpino oggi è nella home page del nuovo portale dedicato all’iniziativa, unica istituzione italiana fra quelle presenti, le cui collezioni figurano assieme a quelle di prestigiosi musei americani, russi, tedeschi, francesi.

“Una notizia di cui essere soddisfatti”, continua Pucci, “siamo tra i pochissimi musei italiani accolti sulla piattaforma e soprattutto tra i pochi ad averci investito seriamente dall’inizio. Il risultato sono 6 percorsi dinamici da esplorare online utilizzando le sezioni tematiche, con ben 385 opere arricchite da didascalie multimediali, dettagli descrittivi e informazioni tecniche che, evidentemente, hanno colpito anche gli sviluppatori del progetto, tanto da avvisarci di questa piacevole “promozione”.
In Google Open Gallery abbiamo visto una importante occasione di valorizzazione del nostro patrimonio e, soprattutto, un ulteriore strumento per incentivare la visita alla nostra esposizione. Per noi è un altro tassello dell’impegno portato avanti da anni sul web e tra i social network, nella sfida di creare valore aggiunto e nuove suggestioni online per il pubblico del Museo Irpino”.

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