Si chiama Mario, pesa 3 chili e 350 grammi ed è venuto al mondo ieri mattina. E’ il primo nato all’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino figlio di una donna positiva al Covid-19.
Trasportata al Pronto Soccorso Ostetrico della Città Ospedaliera a bordo di un’ambulanza del 118, poiché la donna presentava la sintomatologia riconducibile al Coronavirus, sono state attuate le procedure predisposte per la paziente gravida sospetta o infetta, che è stata pertanto immessa nel percorso protetto fino alla sala operatoria allestita per i Covid-19. Dopo immediata consulenza infettivologica e dopo aver praticato il tampone, l’équipe dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, diretta da Elisiario Struzziero, indossando i dispositivi di protezione e seguendo tutti i protocolli di sicurezza previsti, ha fatto nascere il piccolo. «Dal momento che il feto era in presentazione podalica – spiega il primario Struzziero – è stato necessario ricorrere al parto cesareo. Pur non avendo ancora un riscontro della positività della mamma al Covid-19, sia l’intervento chirurgico che la fase successiva al parto sono stati eseguiti in maniera attenta e scrupolosa». Dopo il parto, la donna è stata sistemata in isolamento in un’area protetta e separata dal resto dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. Anche il piccolo Mario si trova in una incubatrice in una stanza isolata. «Il neonato, che versa in ottime condizioni – spiega Sabino Moschella, responsabile del Unità Operativa di Patologia Neonatale e Tin -, è assistito ventiquattr’ore su ventiquattro da un’infermiera dedicata, che indossa i dispositivi di sicurezza».
Nel pomeriggio di ieri il tampone della donna, processato nel laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda “Moscati”, è risultato positivo al test per il Coronavirus, mentre si conoscerà oggi il risultato del tampone eseguito sul figlio. «La letteratura a riguardo – sottolinea Struzziero – restituisce dati confortanti e il piccolo dovrebbe risultare negativo. In ogni caso, saranno seguite tutte le indicazioni previste. L’importante è che, per il momento, madre e figlio stiano bene».