Il 16 settembre il prof. Capuano, del dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno, inaugurerà la Summer School “No Risk No Energy”. Lo scopo della scuola è quello di dare agli studenti, provenienti da diverse parti del mondo, gli strumenti per comprendere e valutare rischi e opportunità relativi allo sfruttamento di diverse fonti energetiche. La scuola è promossa dal progetto triennale Horizon 2020 S4CE (Science for Clean Energy), finanziato dall’Unione Europea.
Sarà sempre l’università di Salerno ad ospitare il secondo meeting annuale del progetto. Imprese, ricercatori e scienziati di fama internazionale discuteranno, dal 18 al 20 Settembre, gli sviluppi di S4CE e le sue future implicazioni ed applicazioni. Le tematiche in discussione sono particolarmente interessanti e sentite dalla cittadinanza italiana ed europea: quantificare i potenziali rischi ambientali (inquinamento atmosferico, delle falde, sismicità indotta, ecc.) relativi allo sfruttamento di energia geotermica, di idrocarburi (convenzionali e non), e alla cattura e sequestro del carbonio. La forza del progetto consiste nella presenza di ben 6 siti di sperimentazione dai quali i ricercatori ricaveranno ed utilizzeranno i dati, in maniera totalmente imparziale, fornendo ai cittadini dell’Unione europea informazioni oggettive su come produrre energia minimizzando i rischi connessi.
Non stupisce, quindi, che l’università di Salerno sia stata recentemente considerata un’eccellenza italiana: solo pochi giorni fa “The Times Higher Education World University Rankings 2020”, la più importante ricerca internazionale che valuta ogni anno le prestazioni delle università mondiali, ha riconosciuto l’ateneo campano come il migliore del sud Italia, settimo a livello nazionale.