C’è apprensione tra le popolazioni di Nusco e Lioni per una vicenda che al momento non riesce a trovare risposte concrete. Dalla serata di ieri gli abitanti di contrada Ofanto e campo di Nusco, in generale di tutta la zona rurale nei pressi dell’area industriale di Nusco, sono in apprensione per una fuga di notizie inerenti alcuni lavori che si stavano svolgendo nei pressi del capannone dell’Ocevi Sud. Dalla fuoriuscita di liquami, al ritrovo di reperti archeologici le voci senza controllo si sono diffuse in tutti i comuni limitrofi ed hanno fatto suonare il campanello d’allarme. Al momento da parte dei Carabinieri non c’è stato alcun intervento o richiesta.
Il motivo di tali timori è riconducibile alla triste storia dei rifiuti tossici e metalli pesanti provenienti dal Nord Italia e interrati sotto la fabbrica della Iato scoperti dalla magistratura nel 1999.
«Da qualche giorno ormai i cittadini di Nusco attendono risposte ufficiali dagli organi competenti, Arpac e sindaco in primis, in merito a quanto presumibilmente rinvenuto all’ex Ocevi Sud. In particolare, da quanto si apprende, solo una risposta parziale è arrivata alla richiesta avanzata dai consiglieri del gruppo di minoranza “Nusco Futura”, Giovanni Marino e Lucio Molinario, che hanno posto un interrogativo dopo aver raccolto la preoccupazione degli abitanti di contrada Ofanto e Campo di Nusco, la zona rurale a ridosso dell’area industriale, in merito ad alcuni lavori in corso nelle vicinanze dell’ex Ocevi Sud. Dagli scavi in cantiere, questa l’inquietudine dei cittadini, sarebbero fuoriusciti liquami ed altri rifiuti, oltre che reperti archeologici». Il consigliere regionale di Articolo Uno Mdp, Francesco Todisco, sollecita una risposta formale e definitiva da parte degli organi preposti. «Al momento, stando a quanto riportato dalla stampa locale, Arpac e Polizia Municipale avrebbero effettuato solo un sopralluogo all’esterno della fabbrica perché, queste le motivazioni, chi ha rilevato lo stabilimento ha chiesto di rinviare l’accesso all’interno della stessa al termine di alcuni lavori in corso. Dall’ispezione esterna, sempre da notizie di stampa , non sembrano emergere anomalie preoccupanti. Riteniamo però che, per dare piena soddisfazione alla richiesta di chiarimento dei cittadini, non ci si possa limitare a questo. Chiediamo pertanto che Arpac e Comune, in tempi brevissimi, entrino all’interno dell’area per tutte le verifiche ambientali del caso e formalizzino, con atti ufficiali, la loro risposta alla comunità. Solo così i cittadini di Nusco, già costretti alla fine degli anni ’90 a fare i conti con l’interramento illecito, proprio in quell’area industriale, di rifiuti tossici e metalli pesanti provenienti dal Nord, potranno dirsi realmente tranquilli. Al commissario straordinario Arpac Stefano Sorvino e al sindaco di Nusco Ciriaco De Mita, chiediamo l’attivazione immediata di tutte le verifiche ambientali del caso per stabilire in modo definitivo se nell’area ex Ocevi Sud siano emersi o meno materiali potenzialmente pericolosi per l’ambiente e la salute pubblica».
“Il circolo del PD di Nusco esprime viva preoccupazione circa le voci sempre più insistenti sulla sospensione dei lavori durante delle operazioni di scavo presso la ex Ocevi Sud all’interno del nucleo industriale Lioni-Nusco, in località Fiorentina. Sulla questione in data 23 marzo u.s. i consiglieri comunali di minoranza, Lucio Molinario e Giovanni Marino hanno presentato una interrogazione scritta all’amministrazione del Comune di Nusco senza avere avuto ancora alcuna risposta.
Nonostante il rilievo mediatico e l’intervento del deputato cinque stelle Generoso Maraia, alcuna autorità si è pronunciata circa la veridicità delle voci sull’insistenza nel sottosuolo dell’area industriale di materiale sospetto. Eppure è in gioco la salute dei cittadini di un vasto territorio, l’inquinamento delle falde acquifere e del fiume Ofanto. E’ in gioco un bene primario e le migliori risorse naturali che ancora rimangono a caratterizzare il nostro territorio.
Il circolo del PD nuscano, nell’ambito di un più vasto interesse per abbandono, l’incuria e l’inquinamento dei nostri luoghi, nel caso specifico chiede a tutte le Autorità coinvolte di esprimere una parola chiara sul motivo della sospensione dei lavori nell’area industriale nel territorio di Nusco, ad iniziare dall’amministrazione comunale che è invitata a farsi portavoce degli interessi e della salute dei cittadini. Alle autorità specifiche, ARPAC, NOE, ASL, si chiede un tempestivo intervento per fare definitiva chiarezza e per fugare ogni sospetto che non siamo in presenza di una nuova vicenda IATO, per la cui bonifica nel 2002 si spesero quasi un milione e ottocentomila euro”.