Ora solare, si dorme un’ora in più

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Durante il periodo autunnale, si verifica un cambiamento significativo nei nostri programmi quotidiani: il passaggio dall’ora legale all’ora solare. Questo evento avviene ogni anno nell’ultima parte di ottobre. In tale occasione, precisamente nella notte tra sabato e domenica, abbiamo l’usanza di spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro. Questo aggiustamento temporale ci permette di dormire un’ora in più rispetto al solito, il che rappresenta un piccolo piacere per molti di noi che spesso siamo presi dalle frenesie della vita moderna. Il cambiamento comporta delle variazioni percettibili nel ciclo giornaliero della luce. Al mattino, possiamo godere di un’ora in più di luce naturale, il che può essere particolarmente gradito nei mesi invernali quando le giornate si accorciano significativamente.

Tuttavia, il rovescio della medaglia è che al pomeriggio e alla sera farà buio prima, il che può influire sulle attività serali e sul nostro umore, facendo sembrare le giornate più brevi. Per tornare all’ora legale, dobbiamo attendere la primavera seguente, momento in cui le giornate iniziano ad allungarsi. Generalmente, alla fine di marzo, effettuiamo l’operazione opposta: spostiamo le lancette un’ora in avanti.

Questo ci permette di sfruttare al massimo le ore di luce durante la sera. Da tempo si discute sulla possibilità di mantenere l’ora legale per tutto l’anno. Questa proposta viene considerata soprattutto in relazione alle esigenze di risparmio energetico, un tema sempre più rilevante nell’attuale panorama mondiale. L’idea è che, estendendo l’ora legale, si potrebbe ridurre il consumo di energia grazie all’uso prolungato della luce naturale.

Tuttavia, l’adozione permanente dell’ora legale presenta anche delle sfide. Diversi esperti mettono in evidenza i possibili effetti negativi sul nostro benessere fisico e psicologico. Ad esempio, l’orologio biologico di molte persone potrebbe risentirne, causando potenziali problemi di salute legati al ritmo circadiano. Questo dibattito rappresenta un esempio di come le politiche pubbliche debbano tenere conto di un equilibrio tra vantaggi economici, ambientali e il benessere della popolazione.

Con l’avvicinarsi del momento in cui avviene il cambio dall’ora legale all’ora solare, si presenta ancora una volta un argomento di discussione molto sentito in Italia. Questa notte, precisamente alle tre del mattino, le lancette degli orologi verranno spostate un’ora indietro, segnando così il ritorno all’ora solare. Tuttavia, questa pratica è stata spesso oggetto di critiche, specialmente da parte di organizzazioni come il Codacons, che esprimono un forte dissenso nei suoi confronti, affermando che comporta più svantaggi che vantaggi. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, sottolinea che è circa vent’anni che l’associazione richiede l’abolizione del cambio d’ora. Questa richiesta appare sostenuta da indagini che mostrano come una larga maggioranza degli italiani, pari all’80%, sia contraria al rituale di spostare le lancette due volte l’anno. Rienzi evidenzia che i costi associati al cambiamento tra ora legale e ora solare sono ben superiori ai presunti benefici. Tra gli effetti negativi, si rileva che lo spostamento orario può causare alterazioni dell’umore e fisiche per circa il 15% della popolazione, oltre a disturbi del sonno che colpiscono un bambino su due. Questi adattamenti necessari per risincronizzare i ritmi biologici rappresentano un vero disagio per l’organismo, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti. Questo è dimostrato dall’aumento delle vendite in farmacia di prodotti contro il jetlag a seguito di ogni cambio d’ora. Oltre ai sintomi fisici e psicologici, ci sono anche vari disagi operativi che la popolazione deve affrontare. Tra questi si annoverano le necessità di aggiornare i sistemi informatici, gli orari dei treni, i dispositivi come termostati, DVD, agende elettroniche, radiosveglie, e orologi delle auto. Inoltre, si riscontrano complicazioni anche nelle operazioni finanziarie, evidenziando ulteriori complessità create da questo cambiamento. Nel complesso, i costi sociali e le perdite produttive associate al cambio di ora superano di gran lunga i benefici. Anche sotto il profilo dell’energia, l’adozione dell’ora legale per l’intero anno garantirebbe risparmi significativi nei consumi energetici, come indicano i dati forniti da Terna. In sintesi, l’opinione del Codacons e di molti cittadini sembra essere orientata verso l’adozione di un orario unico tutto l’anno, eliminando così i disagi legati al passaggio stagionale tra l’ora legale e l’ora solare.

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