Tagli e soppressioni di servizi all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento.
Alcuni giorni fa, è arrivata la risposta della Commissione europea ad un’interrogazione presentata, a luglio scorso, dall’eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini.
L’organismo esecutivo di Bruxelles, pur senza fare riferimento alla specifica vicenda dell’ospedale del Beneventano, ha rivolto l’ennesimo richiamo all’Italia e alla Regione Campania, mettendo in evidenza che “spetta alle istituzioni nazionali e locali decidere quale sia il modo migliore di fornire servizi sanitari ai propri cittadini. I trattati Ue – ha aggiunto – sanciscono che gli Stati membri sono responsabili delle loro politiche sanitarie, per l’organizzazione e la fornitura di servizi e di assistenza medica, compresa l’assegnazione di capacità e risorse. La strategia dell’Ue per la salute dei cittadini – ha sottolineato la Commissione europea – rimanda alla Carta dei diritti fondamentali comunitari e l’aumento dell’accessibilità dei cittadini a strutture sanitarie efficaci, accessibili e resilienti è uno degli obiettivi comunitari”.
“La risposta della Commissione – ha commentato Pedicini – si è limitata a ribadire i principi della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, senza entrare nel merito dei tagli all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti, pur tuttavia la nostra segnalazione ha portato all’attenzione di Bruxelles una delle tante problematiche presenti nella sanità campana. Una sanità disastrata che viene tenuta sotto stretta osservazione da parte dell’Ue, considerato che circa un anno fa ha già subìto una procedura d’infrazione.
Inoltre, – ha sottolineato l’eurodeputato del M5s – non va dimenticato che la sanità della Campania, da vari anni, è commissariata dal governo nazionale a causa dell’incapacità di offrire ai campani livelli di assistenza essenziali e per la grave situazione finanziaria in cui è stata fatta precipitare. Oltre a questo, il nuovo piano ospedaliero presentato recentemente dal commissario Joseph Polimeni e dal governatore Vincenzo De Luca invece di proporre soluzioni ha provocato nuovi disservizi ed è stato bocciato dalle numerose proteste di cittadini e operatori del settore.
Rispetto al futuro dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti, – ha concluso Pedicini – va anche rilevato che, nonostante le promesse di De Luca, è stata accantonata l’ipotesi di istituire in quella struttura un polo oncologico pluriterritoriale. Sarebbe stata la giusta risposta per utilizzare in pieno un ospedale nuovo ed attrezzato che aveva tutte le caratteristiche per occuparsi dell’emergenza sanità nei comuni della Terra dei fuochi”.