Pale eoliche a Conza della Campania, protestano gli ambientalisti.
“Sarà il caso, ma proprio in questi giorni, in cui i paesi si svuotano nuovamente per la fine dell’estate, stanno per cominciare i lavori per la costruzione di 10 pale eoliche nel territorio di Conza della Campania, precisamente in località Piano di Conza, Costa Cappiello, Monte la Serra e Serro dei Mortai. La localizzazione di queste pale seguirebbe l’esatto tracciato dell’elettrodotto Goleto-Castelnuovo di Conza.
La Regione Campania, con decreto dirigenziale n.257 del 2/05/2012, autorizza la costruzione di un impianto di produzione di energia con tecnologia eolica (della potenza di 36MW) nel Comune di Conza della Campania – comunica il comitato Io voglio restare in Irpinia in una nota.
Gli enti interpellati danno il proprio consenso: l’ARPAC e l’ASL di Avellino sulla compatibilità elettromagnetica e acustica dell’impianto, il Comune di Conza della Campania sul profilo paesaggistico e la Comunità Montana “Alta Irpinia” sul vincolo idrogeologico. L’opera viene, dunque, considerata di “pubblica utilità, indifferibile e urgente”.
Ci sorgono subito alcune domande da porre agli enti che hanno dato parere favorevole:
1) Come vivreste se un giorno qualcuno impiantasse una pala eolica a 200 metri dalla vostra abitazione?
2) Come considerereste a quel punto la compatibilità elettromagnetica e acustica dell’impianto?
3) 10 aerogeneratori vicino al Lago di Conza (Oasi WWF) non rappresentano alcun danno sul profilo paesaggistico del territorio e dei territori limitrofi?
4) Come è possibile che in un territorio come l’Irpinia che produce quasi il 7% dell’energia eolica nazionale siano considerati “urgenti” ulteriori impianti eolici?
5) Ma la “pubblica utilità” è quando una società privata costruisce un impianto e guadagna centinaia di migliaia di euro ogni anno?
Non riusciamo a credere che si possa approvare un progetto che prevede 10 pale eoliche a poche centinaia di metri dal Lago di Conza, mettendo a repentaglio l’intero ecosistema dello stesso (impatti sulla migrazione dell’avifauna, con conseguenze sullo spettacolo delle gru cenerine) e tutta l’area che è parte integrante dell’oasi WWF. Una zona, inoltre, popolata da numerose famiglie che rischiano di dover convivere con aerogeneratori che sfiorano i 200 metri di altezza a una distanza di 200 metri dalle proprie case. Il tutto a causa di pareri espressi da persone che abitano altrove.
Nel Decreto Dirigenziale leggiamo anche che la società proponente è obbligata al ripristino dei luoghi, secondo la naturale vocazione, ad avvenuta ultimazione dell’impianto e alla rimozione di tutte le opere dell’impianto e relativo ripristino dei siti ad avvenuta cessazione produttiva. Tuttavia, queste opere vengono realizzate da srl (società che, alle prime difficoltà economiche, falliscono facilmente) e che, quindi, non esistono garanzie concrete, ad avvenuta cessazione produttiva, del ripristino dei luoghi secondo la naturale vocazione.
Trascorrono ben quattro anni. In questi quattro anni, i sindaci dell’Alta Irpinia hanno chiesto – su spinta dei comitati ambientali – una Moratoria alla Regione Campania contro la proliferazione degli impianti. Nel 2016, la Moratoria viene approvata e la Regione si impegna a realizzare il PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) e il PTR (Piano Territoriale Regionale).
Nel frattempo, però, con Decreto Dirigenziale n.205 del 4/08/2016, il progetto per Conza della Campania prosegue con delle modifiche, senza però alcun riferimento a un nuovo studio sull’impatto ambientale:
1) sostituzione del tipo di aerogeneratore con uno di maggiore potenza (denominato
VESTAS V136 di potenza unitaria 3,45 MW);
2) Soppressione di 3 aerogeneratori con riduzione a 10 del numero complessivo;
3) Proroga dell’inizio dei lavori ad avvenuta definizione del contenzioso al Consiglio di Stato
promosso dal comune di Sant’Andrea di Conza.
Avete letto bene. L’inizio dei lavori è bloccato da un ricorso del Comune di Sant’Andrea di Conza. Un ricorso che sosteniamo e che sosterremo sempre perchè è assurdo che il parere dei paesi limitrofi (come Sant’Andrea e Teora) non venga tenuto assolutamente in considerazione. Ancora una volta, il Comune di Conza della Campania decide per sè fregandosene delle conseguenze che le opere approvate avranno sulle altre comunità. Ma la comunità di Conza, non il sindaco, non l’amministrazione comunale, cosa pensa di questo progetto? Perchè tace di fronte all’ennesimo scempio paesaggistico?
Quello che vogliamo denunciare adesso – e che vi chiediamo di diffondere il più possibile – è che, nonostante la proroga, i lavori stanno per cominciare. E abbiamo bisogno di un aiuto da parte di tutti per bloccarli immediatamente”.