Paolo Cognetti vince il Premio Strega 2017.

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Paolo Cognetti superstar del Premio Strega 2017. Con il suo romanzo sul valore dell’amicizia e degli incontri e sull’amore per le alte vette ‘Le otto montagne'(Einaudi) ha conquistato tutti: i ragazzi che gli hanno aggiudicato il Premio Strega Giovani, i giurati che gli hanno assegnato il vertice della cinquina e a Villa Giulia, a Roma, la vittoria finale con 208 voti e un grande stacco dagli altri autori. Soprattutto tenendo conto che la media di scarto tra il primo e il secondo posto è di solito di 50 voti. “Questa vittoria la dedico proprio alla montagna che è un mondo abbandonato, dimenticato e distrutto. Io mi sono votato a cercare di raccontarla, a fare il portavoce.

A cercare di fare il tramite tra la montagna e la pianura e la città” ha detto Cognetti all’annuncio della vittoria, bevendo il liquore Strega. “Mi ricordo Pavese, Ginzburg, Morante e un sacco di maestri che hanno vinto questo premio e mi sento piccolissimo in confronto, e mi sento un’enorme responsabilità sulle spalle per cercare di essere degno di far parte di questa storia e di dire delle cose buone per i lettori” ha aggiunto Cognetti che ha vinto anche la prima edizione del Premio Strega Off con il 57% dei voti calcolati proporzionalmente tra riviste, blog letterari e pubblico presente al Giardino Monk a Roma. Anche questa volta non ce l’hanno fatta le due donne in cinquina (l’ultima a vincere lo Strega è stata Melania G.Mazzucco nel 2003 con ‘Vita’): Teresa Ciabatti con la sua autofiction sincera e un po’ thriller ‘La più amata’ (Mondadori) ha avuto 119 voti e data per superfavorita fin dalla candidatura si è dovuta accontentare del secondo posto. Wanda Marasco, per la seconda volta al Premio Strega, con ‘La compagnia delle anime ferite'(Neri Pozza) è arrivata terza con 87 voti. E’ risalito al quarto posto, rispetto all’ultimo della cinquina Matteo Nucci con ‘E’ giusto obbedire alla notte’ (Ponte alla Grazie), che ha avuto 79 voti, mentre è arrivato ultimo Alberto Rollo con ‘Un’educazione milanese’ (Manni), 52 voti.

In una serata affollata, che ha visto il ritorno della finale del Premio a Villa Giulia, dopo la breve parentesi della 70/a edizione all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha fatto capolino al Ninfeo il sindaco di Roma, Virginia Raggi. “Tutto ciò che invita alla lettura è fondamentale” ha sottolineato la prima cittadina di Roma. Nella diretta, condotta da Eva Giovannini a partire dalle 23 su RaiTre, è stato ricordato con un filmato Tullio De Mauro, morto lo scorso 5 gennaio. “E’ stato un grande maestro che ha avuto la capacità di andare oltre gli specialisti. Credeva nella forza della partecipazione culturale” ha sottolineato Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci.

Il primo Strega con una giuria allargata di 660 votanti: ai 400 Amici della Domenica e ai 40 lettori forti selezionati dalle librerie indipendenti italiane associate all’ALI, si sono aggiunti 200 intellettuali e studiosi italiani e stranieri scelti da 20 istituti italiani di cultura all’estero e 20 voti collettivi espressi da scuole, università e biblioteche, non ha riservato particolari sorprese rispetto alle previsioni della vigilia.

Al Ninfeo non si è visto il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Tra i tavoli c’erano Paolo Mieli, Enrico Selva Coddè, amministratore delegato Mondadori Libri, Giuseppe laterza, Elido Fazi, Serena Dandini, Daria Bignardi, Lidia Ravera, il presidente del Centro per il Libro Romano Montroni, il direttore editoriale di Neri Pozza,Giuseppe Russo e il presidente del Gruppo Gems, Stefano Mauri. La Ciabatti, in completo blu, con una vezzosa borsetta, ha detto: “è una bellissima serata ma speriamo finisca presto”. Cognetti sorridente ha spiegato: “attorno a questo libro si sono raccolte tante forze diverse, dai lettori agli intellettuali. E il libro è arrivato a 100 mila copie e siamo tradotti in 33 paesi all’estero. Diventerà anche un film. Ha comprato i diritti Wild Side e mi piacerebbe collaborare alla sceneggiatura”. “Non si può non essere emozionati” ha detto la Marasco per la quale “il terzo posto è già una vittoria”. E si augurava di risalire più in alto Nucci, come è accaduto, “certo, non il primo”. Rollo è felice, tra l’altro, “di aver portato in cinquina il suo piccolo editore, Manni”.(ANSA).

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