Circolo della Stampa gremito giovedì sera ad Avellino per l’arrivo del senatore Ugo Grassi, a pochi giorni dal suo passaggio ufficiale con la Lega. Il docente irpino, eletto al Senato con il M5S, ha voluto incontrare la stampa per spiegare la sua scelta, con al suo fianco il coordinatore regionale Nicola Molteni e quello provinciale Pasquale Pepe, entrambi di recente nominati da Matteo Salvini.
Ha parlato di decisione “meditata a seguito di diverse notti insonni” e di “attacchi ingiustificati di chi è dietro una tastiera senza metterci la faccia”. Poi il parlamentare neo leghista ha precisato che dietro alla sua scelta non c’è “alcun vantaggio economico o personale, ma solo il desiderio di portare a termine impegni presi con i cittadini”. Per Grassi infatti, e lo aveva fatto intendere anche in un incontro a Torella dei Lombardi all’inizio dell’autunno, il M5s dal 4 marzo 2018 a oggi non ha portato risultati per l’Irpinia. “Non voleva le opere, io voglio risultati per il mio territorio”, ha detto raccontando di una sua conversazione con un operaio della Lioni-Grottaminarda in lacrime per aver perso il lavoro: “Non si può lasciare un padre senza il pane per i figli perché non si sanno leggere le carte”.
Anche sulla stazione Hirpinia dell’Alta Velocità Napoli-Bari, secondo il senatore di Atripalda, i cinquestelle avrebbero diffuso soltanto bugie. “Secondo qualche collega doveva essere stralciata perché costava 1,6 miliardi di euro, mentre il reale costo era di 250 milioni di euro, mettendo così a rischio per ignoranza lo sviluppo di un intero territorio”. Sulla penale da 100mila euro, che dovrebbe pagare per essere andato via dal partito che gli ha consentito l’elezione a Palazzo Madama, Grassi ha chiarito: “E’ un pettegolezzo, esiste un procedimento dei probiviri del M5s, non applicabile perché in assenza di violazioni dello statuto”.