Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, più di due campani su tre (65%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.
È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare1.
Più della metà degli abitanti della Campania (61%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 20% vede molta incertezza all’orizzonte.
Fra i principali timori, quello di non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (44%), non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (42%), o persino cadere in povertà assoluta (38%) e dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (17%).
Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico dei campani sono anche le difficoltà del presente, a partire da una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (48%) e dall’instabilità dello scenario economico del momento (48%). Preoccupano anche il timore di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (47%) e la precarietà del lavoro (36%).
Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti della Campania per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Il 41% dei campani punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 50% con un fondo pensione, il 38% con un piano individuale di risparmio e il restante 12% stipulerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono degli abitanti della Campania, è pensarci per tempo, fin da giovani (42%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (42%).
Se il 39% dei campani investirebbe nel mattone, per il 36% infine la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente, mentre per un ulteriore 22% la soluzione è investire i propri risparmi sul mercato finanziario.
Ma a chi si rivolgono gli abitanti della Campania per farsi consigliare? Il 53% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (28%) o decidendo da sé (25%). Il 31% si affiderebbe a un consulente, il 20% all’agente assicurativo, mentre per una quota analoga le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici. Completa il quadro un 14% che chiederebbe consiglio alla propria banca.
“Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani”, afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. “Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili.”
1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.