Lo SPI CGIL di Avellino ha avviato la mobilitazione su tutto il territorio provinciale per dire “no” al provvedimento che dovrebbe consentire al governo di avere una delega per il taglio alle pensioni di reversibilità.
La mobilitazione, al momento, prevede una serie di assemblee in diversi comuni dell’Irpinia, a partire dal 22 febbraio a Calitri, per poi proseguire a Caposele il 24 e a Solofra il 26. Altre assemblee in programma successivamente sono previste a Grottaminarda e Solofra.
Lo SPI CGIL chiede che il provvedimento per la delega venga ritirato e non vengano in alcun modo intaccate le pensioni di reversibilità.
“Si punta – obietta Antonio Di Stasio, segretario dello SPI di Avellino, a trasformare l’istituto di previdenza in un istituto di assistenza, commisurato non più ai contributi versati ma al reddito. In realtà – spiega Di Stasio – ciò già esiste, in quanto la pensione subisce già riduzioni, che vanno dal 25 al 40 per cento in relazione alle fasce reddituali. In questo modo si punta a far “coprire” il fondo di povertà, con risorse provenienti da redditi già poveri, Ancora una volta si colpiscono le fasce deboli, così come si è fatto con la sanità, andando a tagliare prestazioni garantite.
Lo SPI di Avellino, in attesa di conoscere la posizione delle altre organizzazioni sindacali – conclude Di Stasio – si prepara alla mobilitazione, adesso con le assemblee in oltre dieci comuni della provincia, poi attenderemo le indicazioni dei livelli nazionali per la mobilitazione di piazza. Noi riteniamo che i tagli alle pensioni di reversibilità siano ingiusti e che ancora una volta vanno a colpire principalmente le donne, che già sono vessate da pensioni più basse, salari minori e che godono di minori garanzie”