L’Amministrazione comunale di San Potito Ultra (Av)
e
Il Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud
presentano
Poeti d’Irpinia – la poesia nella terra di mezzo oggi
reading a tema libero
Saluti
Francesco Saverio Iandoli, Sindaco di San Potito
Moderano: Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese, CDPS
Conclude
Filippo D’Oria, Università di Napoli
Intervengono e leggono:
Raffaele Della Fera, Alfonso Attilio Faia, Lucia Gaeta, Antonietta Gnerre, Claudia Iandolo, Giuseppe Iuliano, Franca Molinaro, Alfonso Nannariello, Anna Maria Renna, Salvatore Salvatore, Armando Saveriano, Raffaele Stella
Ore 17.30 Palazzo comunale di San Potito
Continua, attraverso questa e numerose altre manifestazioni, la valorizzazione delle “voci” poetiche della poesia irpina; infatti, il reading coinvolge tanto autori già noti a livello anche nazionale tanto autori meno noti e che da pochi anni hanno iniziato il loro percorso intellettuale e poetico.
Questo è il caso, ad esempio, di Lucia Gaeta, che sarà inserita nel prossimo numero della “Storia della Poesia irpina (dal primo Novecento ad oggi), Delta 3 edizioni, 2015, di cui qui si riporta uno stralcio del profilo inedito a cura di Paolo Saggese:
Lucia Gaeta
Poetessa d’amore e di vita
Nell’ambito della poesia irpina degli ultimi anni, un posto discreto, ma significativo, è occupato da Lucia Gaeta (Atripalda, 1966), che con la sua produzione letteraria si colloca all’interno della fiorente linea lirica e d’amore della nostra terra. Ha al suo attivo due plaquette, L’alba dei miei ricordi (2010, Prefazione di Aldo di Mauro) e Schegge di vita (2011, Prefazione di Maria Rosaria Di Rienzo), entrambi editi per i tipi de “il Papavero” di Donatella De Bartolomeis.
L’autrice si è accostata alla poesia in età matura, dopo una vita trascorsa con intensità, dopo tante delusioni, passioni, una vita intensa. La centralità della vita interiore è chiarita dalla quarta di copertina della prima raccolta, dove l’autrice dichiara di vivere nel suo paese natale “con i suoi figli e il suo grande amore”.
Al tema amoroso, d’altra parte, è non a caso dedicata L’alba dei miei ricordi: qui, attraverso la reminiscenza, attraverso la rievocazione di momenti intensi di esistenza, attraverso le continue immagini tratte dalla natura come specchio e commento dei sentimenti umani.
E così la luna, oppure la notte, il mare, la nebbia, le stelle, le nuvole, la grandine, la pioggia diventano emblema e specchio di stati d’animo, compagni calorosi, commento dei sentimenti.
Altre volte, la natura offre semplicemente un quadro di bellezza, che la poetessa descrive, e sui cui riflette, quasi simbolo della caducità della vita umana: “Fiori di campo / erba fresca / alberi sempre più verdi / rallegrano la terra / che si risveglia // A dissetarla / un limpido corso d’acqua / ed io, sul ciglio / del ponticello di legno / ascolto in silenzio / la voce dell’acqua / che va via / senza più ritorno” (Campagna).
Il tema dominante resta quello della passione, dell’amore assoluto, anche intriso di sensualità, come nella poesia Incancellabile, che così si chiude: “Il profumo di te sulla mia pelle / è ancora vivo / porterò via il ricordo / di questa meravigliosa avventura / che nessuno potrà mai cancellare / nemmeno l’età che avanza senza pietà”.
In genere, non sono evidenti richiami letterari, forse in coerenza con quell’idea della poesia pura e spontanea sottolineata da Aldo di Mauro nella Presentazione. Un’eccezione è rappresentata da un breve componimento, Oltre l’orizzonte, che richiama una celebre lirica di Carducci: “Stormi di uccelli / si diramano nel cielo / pronti a migrare / verso cieli più caldi / proprio come i miei pensieri / migrano verso te / oltre l’orizzonte”.
Con la seconda plaquette si ampliano le tematiche affrontate, sebbene notevole sia la continuità con la precedente raccolta. in tal senso deve essere letta la Prefazione di Maria Rosaria Di Rienzo, che scrive opportunamente: “L’opera è un vero regno dell’innocenza, colorata a tratti da metafore illuminanti, è una forte promessa di libertà, è una infrenabile ricerca di veridicità, è una autentica forza d’amore, destinata ad erompere per distruggere miti sepolti, privilegi assurdi, mentalità svigorite” (p. 4).
Una delle poesie più nuove dal punto di vista della tematica è Viaggio della speranza, dedicata ad una donna in attesa, migrante per il mare, che difende con il suo abbraccio il bimbo, che ha nel grembo. Il tema è sviluppato con analoga partecipazione da Gaetana Aufiero (per la quale si rinvia qui ad loc.). nelle strofe centrali si leggono versi semplici ma efficaci: “La prua / squarcia mari ostili / fende le tenebre / della notte. / Il freddo gelido / spacca il cuore / più della paura / che ti ha fatto lasciare / la tua terra. // Una calca umana / ti circonda; / istintivamente / proteggi il tuo grembo … / Il tuo unico scopo / mettere in salvo / la vita che cresce in te / in un mondo nuovo / migliore del tuo”.
Ma, come detto, il motivo dominante resta quello dell’amore assoluto. Questo sentimento rappresenta il centro di molte poesie; significativa in tal senso è E adesso Tu …, che riporto interamente: “Sei arrivato / come il vento / silenzioso / che lentamente / prende forza / fino a travolgere / anche le maree / più quiete. / Onde spumeggianti / sempre più alte / dove vento e acqua / si uniscono / creano un maremoto / di passione / e travolgimento totale. / Siamo quelli / che aspettavamo / l’uno incastro / perfetto dell’altro. / Ormai in sintonia / viaggiamo per mano / sui colori / dell’arcobaleno / colori / che solo l’amore / sa regalare”.
Questo e altro è certamente Lucia Gaeta, autrice, che va letta con attenzione e con condivisione, perché, come scrive ancora la Di Rienzo, “tali versi esprimono la freschezza e l’impeto del sentimento che nasce dall’intimo di una sensibilità vibratile per trasfigurarsi poi in libertà e musica” (p. 3).