Polizia Penitenziaria chiede ispezione ministeriale al Carcere di Avellino

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“Le condizioni della Casa Circondariale di Avellino continuano ad essere allarmanti per sovraffollamento, carenza di organico e difficoltà nella gestione della popolazione detenuta. Abbiamo riscontrato criticità gestionali in quasi tutto l’istituto”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, i cui dirigenti sindacali campani – guidati dal segretario regionale Tiziana Guacci – hanno visitato ieri il carcere irpino di Avellino.

“Come da tempo denuncia il SAPPE, il primo e più rappresentativo Sindacato della Polizia Penitenziaria, nell’ultimo periodo sono stati trasferiti (provenienti da altri istituti) un notevole numero di detenuti che ha vertiginosamente fatto crescere la popolazione detenuta a circa 620 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 507”, ha rilevato la sindacalista.  “A peggiorare la situazione la cronica carenza di organico del personale di Polizia: a fronte, infatti, di una pianta organica che prevede 188 uomini e 24 donne nel ruolo agenti/assistenti attualmente la forza effettivamente impiegabile consta di 111 uomini e 22 donne, sono ben 77 i poliziotti in meno. A cui vanno sottratte n. 28 unità assegnate all’Icam di Lauro e n. 4 ai Cinofili per un totale di 81 unità in meno. E per quanto riguarda il ruolo degli Ispettori, poi, a fronte di una pianta organica che prevede n. 24 unità ad oggi il personale impiegabile è pari a soli 5 uomini e 2 donne – sul punto non si comprendono le motivazioni per cui il Provveditore della Regione Campania ancora fatica ad indire una richiesta di disponibilità. Tutto risulta aggravato dalle assenze da lungo tempo ed a vario titolo (a disposizione della CMV/prepensionamenti/sospesi)”. La delegazione sindacale ha anche constatato, da una prima visione dei tabulati dei servizi consultati, “un caos nella gestione dei servizi, in quanto si ritrovano segnate in servizio unità di personale assenti per malattia (!),con ripercussioni notevoli sulla copertura dei posti di servizio e quindi sulla sicurezza dell’istituto: parliamo di documenti ufficiali, firmati dal Direttori e dal Comandante del Reparto diretti responsabili del servizio!”. Ma il SAPPE, durante la visita, ha rilevato anche “che nel penitenziario non ci sono le condizioni per gestire i troppi detenuti; i detenuti circolano liberamente ed il personale di Polizia Penitenziaria è ormai stanco e sfiduciato. A cominciare dall’inizio della visita dove si è riscontrata la presenza di una sola unità di personale a gestire il reparto isolamento più il cd. IV cancello. Parimenti al primo piano, che ospita detenuti comuni, ed al reparto AS un solo collega a gestire sia il lato destro che il sinistro, insomma più di 100 detenuti! I cancelli di sbarramento delle semi-sezioni erano quasi tutti aperti poiché una sola unità di personale non può gestire un intero reparto. Il personale di polizia penitenziaria cerca di gestire quanto possibile ma è ovvio che da solo non puo’ fare i miracoli. Ed è inutile ricercare il capro espiatorio, il bersaglio su cui far ricadere i problemi che l’amministrazione non riesce a risolvere! Così al Nuovo Padiglione vengono assegnati detenuti non in linea con il programma di trattamento previsto”. Per questo è impietosa la denuncia del SAPPE, che si appella ai vertici ministeriali: “Il quadro complessivo è risultato a dir poco “disastroso”: il personale di Polizia, oltre a ricoprire contemporaneamente più posti di servizio, è sottoposto quotidianamente ad orari di servizio prolungati. Servono interventi urgenti a tutela della sicurezza e dell’incolumità personale degli uomini e donne della polizia penitenziaria. Serve un’ispezione ministeriale urgente per fronteggiare le criticità che oramai da tempo si registrano nel carcere di Avellino”, concludono i sindacalisti del SAPPE.

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