Si è da poco conclusa la prima fase del progetto “Alzatemi 1.0” promosso da Rete Sociale Attiva, patrocinato dal Comune di Lauro, sostenuto dal sindaco dott. Antonio Bossone, presentato ed esposto a Lauro (AV), dove l’iniziativa ha avuto poi avvio, circa tre mesi fa al cospetto di medici e professionisti che hanno voluto sposare la nobile causa.
Sono stati coinvolti circa 20 giovani i quali durante i tre mesi in cui il tutto si è concretizzato, hanno offerto il loro sostegno a famiglie indigenti del territorio lauretano opportunamente individuate e a persone anziane sole, il tutto finanziato con i fondi del 5×1000 devoluti dall’associazione nazionale dei consumatori Rete Sociale Attiva.
Il progetto è stato fortemente voluto dal Presidente Nazionale di Rete Sociale Attiva, nonché segretario nazionale SI.NA.L.P., Avv. Orazio Sorece, che soddisfatto dal buon esito dell’esperimento, si è così espresso: “Ho voluto che questo progetto prendesse forma, come prima tappa abbiamo scelto Lauro dove abbiamo riscontrato grande partecipazione e sostegno da parte di tutti, dall’amministrazione comunale in primis, è nostra intenzione proseguire nell’aiuto alle persone bisognose che per motivi sociali o economici hanno difficoltà a curarsi, una delle ragioni per le quali abbiamo progettato un centro oncologico che sarà la casa di tutti, soprattutto dei più bisognosi, dove potranno trovare l’aiuto ed il sostegno per la cura e la diagnosi di malattie oncologiche, grazie al sostegno di professori universitari ed esperti della medicina, che hanno dato la propria disponibilità volontaria.”
Il segretario provinciale di Rete Sociale Attiva Rossano Sergio Boglione a sua volta ringrazia l’Avv. Sorece per la vicinanza al territorio valligiano confermando la validità del progetto e l’ottimo riscontro ricevuto, ringrazia altresì il Comune di Lauro per il patrocinio morale offerto e per la vicinanza all’iniziativa, che sarà riproposta nuovamente per il biennio 2019/2020.
Anche i giovani che hanno lavorato affinchè “Alzatemi 1.0” potesse realizzarsi in maniera fruttuosa e produttiva si ritengono soddisfatti a appagati dai positivi risultati ottenuti. “Questa esperienza mi ha arricchito sia sotto il profilo umano che professionale” dichiara emozionato Davide, uno dei ragazzi coinvolti nel progetto “Quelli appena trascorsi sono stati tre mesi molto intensi, durante i quali ho conosciuto persone straordinarie e situazioni che mi hanno segnato emotivamente.”
Rete Sociale Attiva non si fermerà qui, ha in cantiere ancora importanti progetti che verranno sviluppati sia a livello nazionale che locale, mettendo al centro, sempre e comunque le esigenze dell’infermo e del bisognoso.