Una giornata intensa per ricordare 35 anni dall’evento sismico del novembre ’80. Una seduta congiunta del Consiglio Provinciale e comunale di Sant’Angelo dei Lombardi tenutosi nella sala del Centro di Comunità del paese altirpino. A fare gli onori di casa, il sindaco Rosanna Repole, già primo cittadino nei giorni successivi la tragedia del terremoto.
Al tavolo dei relatori, il Procuratore Nazionale Franco Roberti, il direttore de Il Mattino, Alessandro Barbano, al quale è stata consegnata una targa come riconoscimento della testimonianza e dell’impegno della testata durante i giorni della distruzione, il Presidente della Provincia Domenico Gambacorta. A moderare il dibattito, il direttore della redazione irpina de Il Mattino, Generoso Picone.
In aula presenti i consiglieri provinciali e del Comune ospitante,insieme alle Autorità civili, militari e religiose.
Il consiglio straordinario si e’ aperto con il sindaco Repole che ha ripercorso i giorni della tragedia, ricordando la grande solidarietà con il quale il paese riuscì ad affrontare il dramma e l’emergenza, evidenziando l’importanza di non cedere al rischio della retorica inutile, a trentacinque anni da quel giorno. Nel ringraziare il Presidente Gambacorta e i consiglieri per la sensibilità dimostrata, il primo cittadino santangiolese, ha rilevato come l’Irpinia “è una provincia che con ostinazione fattiva guarda al futuro misurandosi con le sfide nuove ed ambiziose a partire dal progetto pilota”.
Per il sindaco è importante, a distanza di anni, affermare il ruolo della ” classe dirigente che seppe fare rete e rispondere alla più grande tragedia che avesse mai interessato questa parte di Mezzogiorno”. Per la Repole, è evidente, “che non significa chiudere gli occhi dinanzi a errori e ritardi, ma significa riaffermare la verità di una ricostruzione compiuta in un territorio devastato”.
E’ toccato al Presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, prendere la parola: “La seduta del Consiglio Provinciale si svolge a Sant’Angelo dei Lombardi, per ricordare un dramma che colpi’ la sua popolazione, ma anche la risposta che riuscì a dare. Il sisma sconvolse tutto e tutti, cancellando l’idea di quello che poteva essere il futuro. La comunità, guidata da Rosanna Repole, non mollò”. Il Presidente ha poi continuato, evidenziando come da quella tragedia immane, “nacque la Protezione Civile, aprendo una nuova pagina per la gestione delle calamità naturali, per la sicurezza dei cittadini. Il sisma, rappresento’ anche l’idea concreta di una programmazione di sviluppo industriale, dedicata ad aree interne, agricole, vittima del fenomeno dell’emigrazione, prima che del terremoto stesso. Nonostante alcuni errori nell’attuazione dei progetti che toccarono il Cratere, gli interventi estirparono la “democrazia della povertà”. Infine, ha concluso il numero uno di Palazzo Caracciolo, “il terremoto dell’Irpinia fu anche un momento di riscatto popolare, di grande sacrificio e di impegno attivo da parte delle istituzioni locali, e l’opera dei moltissimi volontari che arrivarono da ogni parte dell’Italia. Anche grazie alla loro opera e spirito di collaborazione, abbiamo ripreso a sperare”.