Cinque agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti, uno più gravemente a causa di una protesta scoppiata nel cercere di Benevento.
Secondo quanto rende noto il sindacato Osapp, con il segretario Vincenzo Palmieri e il vice segretario Luigi Castaldo, i promotori delle proteste sarebbero due carcerati di origine marocchina, già protagonisti delle rivolte scoppiate durante il lockdown.
I detenuti hanno messo in subbuglio una intera sezione, dato fuoco ad alcune celle, sfondato un muro e devastato anche una cella d’isolamento.
I cinque agenti sono tutti stati portati in ospedale. La rivolta del pomeriggio è stata preceduta da un primo evento critico, intorno alle tre, quando due detenuti si sono resi protagonisti di atti di autolesionismo. Per entrambi si è reso necessario l’intervento dei medici.
“Ancora eventi critici che mettono a repentaglio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”, commentano Palmieri e Castaldi, “e dei taser che ci sono stati promessi non si vede neanche l’ombra”. “Visti gli eventi accaduti oggi, aventi come autori due detenuti di origine nordafricana che hanno compromesso l’ordine e la sicurezza interna e determinato anche lesioni in danno del personale intervenuto per ripristinare l’ordine – commenta il segretario regionale dell’Uspp Ciro Auricchio – rinnoviamo l’appello alle forze politiche affinché siano stilati dei protocolli con i diversi Paesi interessati affinché le pene siano espletate nel Paese di origine. La gestione di tali soggetti che il più delle volte hanno anche problemi psichici ed atteggiamenti di auto oltre che etero lesionismo è una questione irrisolta che sta vessando da troppo tempo il personale e necessita pertanto di essere affrontata definitivamente in maniera risolutiva. L’USPP esprime massima vicinanza al personale ferito ora sottoposto alle cure mediche”. (ANSA).