La XXV edizione di Castellarte non si farà. Le condizioni in cui versa il borgo Capocastello rendono, infatti, impossibile garantire i requisiti di sicurezza imposti dalla “Circolare Gabrielli” del 2017.
E’ questa la triste conclusione cui è dovuta giungere in questi giorni l’Associazione Castellarte che, in procinto di organizzare l’importante anniversario, sin dal mese di febbraio aveva tentato di interloquire con il Comune di Mercogliano in merito ai lavori necessari per garantire la sicurezza del borgo.
Il 19 febbraio (prot. 3507) e il 10 aprile (prot. 7097) l’Associazione aveva chiesto un incontro formale con l’Amministrazione senza ottenere riscontro, se non un colloquio informale, il 17 aprile, voluto dall’Assessore al Turismo Stefania Di Nardo. L’Associazione Castellarte ha avuto così modo di rievocare le vicende dello scorso anno legate alla “Circolare Gabrieli” e che sarà utile riassumere.
In primis ci fu una riunione in Prefettura, alla presenza del Prefetto, del Sindaco di Mercogliano e dei rappresentati di Castellarte; in quella sede il Prefetto si manifestò incline a concedere l’autorizzazione, ma il Sindaco richiese il parere della Commissione Comunale per la Vigilanza sui Pubblici Spettacoli.
Tale Commissione – composta dai Vigili del Fuoco, dall’ASL di Avellino, da un ingegnere per la sicurezza degli impianti elettrici, dall’Ufficio Tecnico e dall’Ufficio Annona del Comune di Mercogliano e dall’ing. Gesualdo quale rappresentante dell’Ente – dopo numerosi sopralluoghi, evidenziò una lunga serie di carenze in termini di sicurezza (cfr. documento allegato con timbro del Comune) e concesse l’autorizzazione a poche ore dall’inizio di Castellarte, dopo che l’Associazione ebbe dimostrato di avere ottemperato alle suddette richieste.
Ciò ha comportato un pesante e imprevisto onere organizzativo ed economico per l’Associazione che, tra l’altro, era ormai impossibilitata a rinviare o cancellare la manifestazione, visti gli impegni contrattuali presi già da mesi con gli artisti, con i fornitori e soprattutto con gli abitanti di Capocastello e con suo pubblico.
Molti dei “difetti” evidenziati dalla Commissione, però, sono “strutturali” e riguardano le condizioni di degrado in cui versa Capocastello – strade sdrucciolevoli, illuminazione insufficiente, sbalzi senza parapetto, scale senza ringhiere, muri sporgenti, fili elettrici sospesi, etc.- che minano la vivibilità del borgo per i suoi residenti.
Prima di prendere nuovamente impegni, quindi, l’Associazione voleva avere dal Comune assicurazioni in merito al ripristino delle condizioni di sicurezza nel borgo, rimasto uguale, anzi peggiorato a causa dei rigori invernali e della mancanza di manutenzione.
Un Festival come Castellarte non si organizza in un mese o due. Normalmente a gennaio la Direzione Artistica ha già messo sotto contratto buona parte del cast; tale gestione organizzata e professionale ha consentito a Castellarte di raggiungere l’eccellenza artistica, ma anche di vivere senza sovvenzioni pubbliche, pur essendo la più grossa manifestazione estiva in Irpinia.
Castellarte, inoltre, è nata proprio per valorizzare Capocastello e non può non prendere le parti di questo luogo dal quale gli abitanti stanno andando via, vinti dalle difficoltà quotidiane legate all’abbandono di questo luogo suggestivo che, però, manca di servizi basilari per la vita quotidiana e la sicurezza.
Mentre sulle pagine del portale di viaggi Expedia.it usciva un articolo che indicava Castellarte tra “I 15 migliori festival europei di arte di strada”, l’Associazione Castellarte doveva, con dolore, rinunciare all’edizione 2018, non potendo di certo surrogarsi al Comune nella manutenzione del borgo che, tra l’altro, è inagibile anche per le sue due principali opere storico-archeologiche, il Mulino e il Castello, entrambe di proprietà comunale.
A questo punto l’Associazione desidera ringraziare coloro che hanno sostenuto Castellarte – artisti, volontari, associazioni, sponsor, abitanti di Capocastello – e rassicurare sulla continuazione delle sue altre attività associative, auspicando che termini il trend negativo che ha fatto altre vittime come il Mercogliano Music Festival o il Teatro 99Posti.
In questi 24 anni Castellarte ha fatto tanto per Capocastello e per Mercogliano, ha creato un indotto economico per gli imprenditori della zona, ha spinto giovani a diventare imprenditori facendo rete tra di loro, ha praticato i valori della solidarietà e della cultura, ha portato agli onori della stampa nazionale e internazionale questo piccolo angolo di Irpinia. Il riscontro positivo creato intorno a Capocastello da Castellarte, però, non è stato seguito da nessuna politica culturale volta a valorizzare e a far vivere il borgo oltre i tre giorni del Festival, ciò in totale controtendenza con gli esempi virtuosi di altri borghi italiani che hanno fatto del loro proprio del loro centro storico il nucleo pulsante dell’attività turistica.