San Nicola dei Greci, grazie al M5S emergono novità.

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Grazie all’interrogazione parlamentare del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e del deputato Carlo Sibilia del Movimento Cinque Stelle, presentata lo scorso 23 marzo, emergono importanti novità sulla vicenda della chiesa altomedievale di San Nicola dei Greci a Rampa Tofara in Gradelle ai Miracoli nel centro storico di Avellino.

Dopo più di sei mesi, il sottosegretario di Stato al Ministero dei beni culturali del Governo Renzi, Antimo Cesaro, ha reso noti alcuni atti amministrativi per la tutela del sito, confermando le gravi condizioni di degrado statico e di abbandono dell’importante monumento di cui è comproprietario con una quota anche il Comune di Avellino. In particolare, Cesaro ha fornito sui fatti più recenti importanti dettagli finora sconosciuti sorvolando, però, sulla questione fondamentale e che stava più a cuore ai cittadini avellinesi e ai deputati pentastellati: ossia la possibilità da parte del Ministero dei beni culturali di avviare «iniziative per concorrere, parzialmente o totalmente nella spesa» al restauro conservativo del tempietto di San Nicola dei Greci «allo scopo di recuperarlo e restituirlo alla piena fruizione da parte dell’intera collettività, fissando anche appositi accordi con la proprietà per l’accessibilità pubblica». Su questo punto è calato invece il silenzio del governo. Intanto i portavoce del Movimento preparano nuove iniziative parlamentari a favore di Avellino e dell’Irpinia. Sono numerose, infatti, le segnalazioni su emergenze e criticità che giungono dai cittadini e dalle associazioni del territorio.

 

Di seguito l’interrogazione parlamentare e la risposta del Sottosegretario Cesaro.

 

LUIGI DI MAIO, SIBILIA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
nel comune di Avellino, in località Gradelle ai Miracoli o Rampa Tofara, sono ubicati i resti del tempietto altomedievale di San Nicola dei Greci;
il monumento, già attestato nel X secolo, conserva elementi di straordinario interesse storico e culturale: dal portale esterno archivoltato all’aula separata da colonne con capitelli e conci classici di reimpiego, dalla torre in pietrame listato alle decorazioni scolpite in tufo grigio e giallo delle finestre e dei portali;
danneggiato dai terribili eventi sismici del 1980, il sito monumentale versa oggi in condizioni di inagibilità e fatiscenza: a distanza di trentasei anni dal terremoto, il tempietto di San Nicola dei Greci di Avellino è stato completamente abbandonato a una desolante incuria tra il disinteresse più totale;
la mancata realizzazione dei previsti interventi post-terremoto di consolidamento e miglioramento sismico della struttura, il peggioramento del quadro fessurativo e deformativo, la vulnerabilità e l’avanzato degrado dei materiali e degli elementi costruttivi, l’assenza di protezione, le evidenti condizioni di rischio stanno pregiudicando la sicurezza e la stessa sopravvivenza del bene culturale;
un’incredibile testimonianza di storia, architettura e archeologia dell’Alto Medioevo rischia di essere irrimediabilmente perduta anche per quelle che l’interrogante giudica le inadempienze e le condotte omissive dell’amministrazione dei beni culturali che avrebbe dovuto adottare già da tempo le misure necessarie per la conservazione dell’importante testimonianza artistica e culturale –:
se il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo abbia assunto iniziative per avviare il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile denominato chiesa di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino;
se siano stati intimati ai proprietari, possessori o detentori del bene culturale gli interventi necessari per assicurarne la conservazione ovvero provvedervi direttamente ai sensi dell’articolo 32 del codice dei beni culturali e del paesaggio;
se intenda chiarire la consistenza e i contenuti, per quanto di competenza, delle attività ispettive della Soprintendenza per le belle arti e il paesaggio di Avellino e Salerno in merito alla valutazione periodica dello stato di conservazione della chiesa di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino, dell’individuazione delle criticità, delle verifiche dei furti e delle depredazioni;
quali iniziative intenda assumere per una maggiore tutela del decoro del bene culturale e del suo contesto;
se, vista l’urgenza, non ritenga necessario promuovere interventi diretti, straordinari e poco onerosi, relativi alla messa in sicurezza del tempietto altomedievale di San Nicola dei Greci nel comune di Avellino;
se intenda assumere iniziative per concorrere, parzialmente o totalmente nella spesa, per il restauro conservativo dell’edificio monumentale allo scopo di recuperarlo e restituirlo alla piena fruizione da parte dell’intera collettività, fissando anche appositi accordi con la proprietà per l’accessibilità pubblica. (4-12634)

 

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 11 ottobre 2016
nell’allegato B della seduta n. 690

4-12634

 

 

Risposta. — Nell’interrogazione parlamentare in esame, premesso che nel comune di Avellino, in località Gradelle ai Miracoli o Rampa Tofara, sono ubicati i resti del tempietto altomedievale di San Nicola dei Greci e che il sito monumentale versa oggi in condizioni di inagibilità e fatiscenza, l’interrogante chiede di sapere se il Ministero abbia assunto iniziative per avviare il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale della chiesa, se abbia intimato ai proprietari del bene culturale gli interventi necessari per assicurarne la conservazione ovvero provveduto direttamente ai sensi dell’articolo 32 del codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché quali iniziative il Ministero intenda assumere per una maggiore tutela del decoro del bene culturale e del suo contesto.
A tal proposito si fa presente quanto segue, sentita la Soprintendenza paesaggistica competente per territorio.
L’edificio di cui si tratta è situato nella parte del centro storico del comune di Avellino denominata «La collina della terra», prospiciente i ruderi del castello, situati a ridosso dell’altura posta all’incrocio dello sbocco del torrente San Francesco nel torrente Fenestrelle; sito in Rampa Tofara n. 28-30, esso è individuato in catasto al foglio 38. particella 994; le supposte origini altomedioevali dell’edificio non sono riscontrabili nei pochi elementi visibili dall’esterno sfuggiti alle continue manomissioni, di cui sono evidenti tracce in tutta la facciata in pietrame tufaceo con elementi decorativi in pietra grigia; è invece probabilmente verosimile un’origine, seppur medievale, più tarda dell’edificio.
L’edificio, danneggiato dal terremoto del 23 novembre 1980 (come tutta la parte del centro antico di Avellino), non è stato oggetto di alcun intervento di recupero, sebbene tutti i fabbricati circostanti siano stati ricostruiti, riparati o restaurati: di esso, attualmente, restano in piedi dei ruderi piuttosto informi, dal quadro fessurativo severo, retti da puntellature, le più vistose delle quali, sulle aperture, costituite da blocchi di cemento.
Da un sopralluogo effettuato in data 22 aprile 2016 da parte del funzionario architetto responsabile di zona della Soprintendenza, si è avuto modo di verificare le effettive gravi condizioni di degrado statico ed abbandono dell’edificio, denominato «Chiesa di San Nicola dei Greci» (come risulta anche da una tabella installata nei pressi della facciata), ormai incastonato tra fabbricati completamente ricostruiti, sebbene in un’area di elevato interesse storico.
Essendo di proprietà privata, ma con quota di comproprietà comunale, esso risulta sottoposto alle disposizioni contenute nella parte seconda, articolo 10, del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Di recente, la Soprintendenza territoriale ha autorizzato, per quanto di propria competenza, ai sensi codice e per effetto del decreto ministeriale n. 171 del 27 novembre 2014, un intervento per la messa in sicurezza della facciata e della copertura provvisoria, dopo che, a seguito di una diffida del comune (peraltro, come già detto, comproprietario insieme ad altri privati dell’immobile) fatta all’amministratore (delegato per la ricostruzione) e rappresentante del condominio ad intervenire con tempestività per l’eliminazione di pericoli per la pubblica incolumità, erano state prodotte varie comunicazioni, preventivi e relazioni sugli interventi da attuare per la messa in sicurezza della vecchia costruzione.
Con la stessa nota la Soprintendenza, pur approvando l’intervento urgente proposto dall’ingegnere incaricato dall’amministratore di risistemazione della copertura provvisoria e della facciata, ha anche richiesto e fatto presente che per ogni ulteriore intervento sull’immobile, peraltro urgentissimo viste le condizioni di estremo degrado dell’edificio, doveva obbligatoriamente essere presentato per l’approvazione, ai sensi dell’articolo 21 del codice, idoneo progetto redatto, come per legge, da un architetto, con scheda tecnica per eventuali interventi relativi ai beni mobili e alle superfici decorate, redatta e sottoscritta da restauratori con specifica competenza ai sensi dell’articolo 202 comma 1, del codice dei contratti pubblici, nel pieno rispetto di quanto previsto nel titolo IV, capo II, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e nonché del titolo XI, capi I e II del relativo regolamento di attuazione approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 5 ottobre 2010.
Autorizzato l’intervento citato, e richiesto un progetto organico redatto nelle forme previste dalla vigente normativa, la Soprintendenza è, attualmente, in attesa che la committenza si renda parte attiva nell’intervento di salvaguardia dell’immobile, essendo tenuta a garantirne la conservazione, prima di avviare, secondo norma, la procedura di esecuzione degli interventi conservativi imposti ai sensi degli articoli 32, 33 e 34 del codice dei beni culturali e del paesaggio.


Il Sottosegretario di Stato dei beni e delle attività culturali e
del turismo Antimo Cesaro

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