Sanità privata, Cgil proclama stato di agitazione.

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La Cgil proclama lo stato di agitazione per i lavoratori delle strutture della sanità privata accreditata della Campania. La dichiarazione è stata già inviata al Prefetto di Napoli, al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, all’Unità di Crisi Regionale Covid 19, al Ministro della Salute Roberto Speranza e alle Asl, all’Aiop e all’Aris. Per la Fp Cgil, di fatto, mancano le condizioni minime di sicurezza e contrattuali. Inoltre, sono troppi i contagi tra lo stesso personale. Nessuna garanzia né concertazione sull’emergenza. Da qui la decisione di dire stop agli straordinari. Una presa di posizione necessaria come sostiene anche la Segretaria Generale della Fp Cgil di Avellino, Licia Morsa.

“Fatte salve – afferma –  le pochissime strutture che regolarmente hanno provveduto a quanto previsto, condividendo con le OO.SS il percorso, dopo quattordici anni di mancato rinnovo contrattuale e due di lotte sindacali, conclusisi con uno sciopero della categoria che ha visto una massiccia adesione dei lavoratori, anche le strutture sanitarie della nostra provincia  oppongono resistenze nell’applicazione del nuovo ccnl sottoscritto definitivamente lo scorso 8 ottobre, adducendo la motivazione, nel caso più nobile, al mancato rispetto da parte della Regione Campania della prevista liquidazione della quota del 50% del costo derivante dagli aumenti tabellari”.

Il 13 febbraio 2018 il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca stipulava con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL un accordo che in riferimento alla sanità privata accreditata definiva la necessità di riequilibrare il rapporto pubblico-privato attraverso l’applicazione di regole certe per gli accreditamenti; di definire gli organici in rapporto ai posti letto e norme che obblighino al rispetto dei CCNL firmati dalle OO.SS. maggiormente rappresentative. L’articolo 5 istituiva tavoli di confronto da attivarsi. A distanza di oltre due anni e mezzo dalla sottoscrizione dell’Intesa, la Regione non ha mai attivato il previsto tavolo sulla sanità privata accreditata, nonostante le numerosi formali richieste, quanto meno della FP CGIL.

Di fatto, nei due anni e mezzo successivi alla sottoscrizione dell’accordo sono profondamente mutate, in peggio, le condizioni generali del Servizio Sanitario Regionale e con esso, dell’intero sistema della Sanità privata accreditata e convenzionata tanto con riferimento alle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori quanto alla garanzia del diritto alla salute nel territorio campano.

“La Regione – prosegue Morsa –  anche in questa occasione si distingue dal resto del paese per il suo atteggiamento negativo. Altre strutture della nostra provincia, di pensiero meno nobile, utilizzano la consueta e periodica minaccia velata della disdetta dello stesso Ccnl con l’applicazione di altro Ccnl più vantaggioso per gli “im – prenditori” a danno dei lavoratori. Come FPCGIL abbiamo ritenuto proclamare in tutta la regione Campania lo stato di agitazione per accendere i riflettori e coinvolgere le istituzioni su tale modus operandi, che non ha altro fine se non quello di aumentare ancor di più la frustrazione dei lavoratori del comparto della sanità privata accreditata”.

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