Nella mattinata odierna è stato eseguito da personale del Nucleo CC Tutela Patrimonio Culturale di Napoli un provvedimento di decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta di magistrati della Procura, avente ad oggetto ulteriori strutture (gazebi e dehors) installati negli spazi antistanti otto pubblici esercizi ubicati nel centro storico di Benevento, i cui titolari e rappresentanti legali sono indiziati per reati di tutela indiretta e paesaggistica previsti dal Codice dei Beni Culturali.
L’attuale provvedimento è il frutto del prosieguo delle indagini che avevano condotto al sequestro nello scorso 10 gennaio di altre sei strutture aventi le stesse caratteristiche.
L’indagine scaturisce da una segnalazione della Soprintendenza Archeologia belle Arti e Paesaggio che denunciava la realizzazione di una struttura amovibile in area ricadente nel centro storico del Comune – sottoposto a tutela monumentale – in assenza della prescritta concessione della competente Soprintendenza.
Dalle successive indagini e dall’acquisizione documentale effettuata dagli operanti, si accertava che i titolari di sei esercizi pubblici avevano realizzato alcune strutture insistenti sulle aree ricadenti in zone soggette a vincolo di tutela ai sensi dell’articolo 10 comma 4 lettera g) del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 – in quanto spazi urbani di interesse artistico e storico – in assenza delle prescritte autorizzazioni.
Dagli accertamenti investigativi emergeva che i titolari degli esercizi pubblici in oggetto avevano richiesto “parere per l’occupazione di suolo pubblico con arredi” ottenendo dalla competente Soprintendenza, dapprima, preavviso di parere negativo con invito “a rimodulare la proposta di installazione in conformità con le indicazioni fornite” e successivamente, in assenza dell’adeguamento intimato, parere negativo in considerazione dell’impatto che le strutture realizzate hanno sulle aree sottoposte alla tutela.
Il decreto di sequestro, concesso dall’Ufficio Gip con facoltà d’uso per il termine di 45 giorni al fine di munirsi delle autorizzazioni prescritte, è apparso necessario atteso che gli indagati, pur risultando destinatari del predetto parere negativo, non avevano adeguato le strutture realizzate alle prescrizioni indicate, lasciando inalterate le predette installazioni nelle aree antistanti gli esercizi commerciali.