Sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Avellino 5 agenti di Polizia coinvolti nel conflitto a fuoco giovedì sera a Cesinali dove è rimasto ucciso un bandito che verosimilmente stava preparando insieme ai suoi complici, tutti arrestati, un assalto ad un furgone blindato portavalori sul raccordo autostradale Salerno-Avellino. Due gli agenti in forza alla squadra Volanti della questura di Avellino e tre quelli della squadra Mobile della questura di Foggia che rispondono di omicidio colposo.
Un atto dovuto l’iscrizione dei poliziotti nel registro degli indagati per far luce su quanto accaduto giovedì sera a Villa San Nicola, dove Giovanni Rinaldi 31enne di Molfetta fu ritrovato privo di vita riverso sul sedile posteriore con il passamontagna sul volto. Le indagini condotte dal pubblico ministero Vincenzo Toscano puntano a far chiarezza sul comportamento tenuto dalle forze dell’ordine che – come più volte ribadito dal questore di Avellino, Maurizio Terrazzi, hanno risposto al fuoco del commando. Secondo la versione della questura, i cinque avrebbero agito per legittima difesa, rispondendo al fuoco dei criminali.
La squadra mobile della questura di Chieti allerta le questure di Foggia e di Avellino fornendo il numero di targa di due auto e un furgone, tutti rubati qualche giorno fa, e utilizzati dalla banda per preparare il colpo che sarebbe dovuto avvenire lungo il raccordo autostradale Avellino – Salerno. Nell’inseguimento i rapinatori sono riusciti più volte a seminare la polizia, ma il piano di accerchiamento messo a punto dalla questura di Avellino ha costretto i rapinatori in un “imbuto” organizzato nei pressi del cimitero di Cesinali. Un’auto si ferma a un posto di blocco ma poi forza lo sbarramento della polizia e ne è nato un conflitto a fuoco. Tre malviventi sono stati tratti in arresti. Un quarto è stato bloccato il venerdì mattina mentre tentava di guadagnare la fuga salendo a bordo di un pullman da Santo Stefano del Sole.