È raro assistere ad una presentazione di un libro e non avere lo spazio per camminare. Eppure, un giovanissimo autore è riuscito in quest’impresa di attirare il grande pubblico. Circa ottanta persone quelle intervenute ieri alla presentazione del romanzo candidato al Premio Campiello “Nessun Titolo” di Vincenzo Fiore.
Dopo l’intervento di G. Picone e M. Gaita, è la volta di rispondere alle domande. Un pubblico attento e curioso, che non manca, a volte, di provocare.
Viene letto un estratto commovente sulla questione dei migranti che muoiono in mare, e fra la commozione generale, una voce si alza e chiede all’autore <<Non sarebbe conveniente esporsi il meno possibile per attirare il maggior pubblico possibile?>>, e Fiore risponde <<Forse sì, ma uno scrittore non può barattare il proprio pensiero per un paio di copie>>.
Una serata da incorniciare e che arricchisce questa provincia, dove il talento sembra ancora sopravvivere.
Terminiamo con un estratto dal libro:
<<La creazione è l’urlo della solitudine di Dio>>.
