“Siete riusciti a creare uno spirito marinaresco che difficilmente abbiamo trovato in città di mare”. Grande, dunque, l’apprezzamento da parte dell’Associazione nazionale marinai d’Italia per Taurasi e per la sua gente, in occasione della 73esima edizione della cerimonia di commemorazione di un eroe di origini locali, il sommergibilista Antonio Giovino, decorato con medaglia di bronzo al valor militare, affondato sul sommergibile “Leonardo Da Vinci” nelle acque dell’Oceano Atlantico il 23 maggio 1943.
“L’evento che oggi commemoriamo – ha evidenziato Teresa Carfagna, responsabile del plesso di Taurasi dell’Istituto Comprensivo Di Prisco, sapientemente guidato dalla Dirigente scolastica Antonella De Donno – potrebbe sembrare incomprensibile ai nostri giovani ma non è così. Le gesta eroiche affascinano sempre le giovani generazioni, soprattutto poi, se compiute da concittadini e Antonio Giovino, eroe della nostra terra, ha lasciato a noi il ricordo di un ventenne che ha dato la sua vita in cambio di un mondo di pace e di libertà”.
La cerimonia organizzata dal Comune di Taurasi, dalla famiglia di Antonio Giovino e dall’ANMI è stata resa particolarmente emozionante dalla presenza di una moltitudine di studenti taurasini che tra le altre cose, hanno anche intonato l’inno del sommergibilista. “E’ la prima volta – ha dichiarato il presidente dell’ANMI – che abbiamo ascoltato questo importante inno interpretato dai bambini, un plauso all’istituzione scolastica locale che è riuscita a farci vivere una forte emozione”. La commemorazione è iniziata con la Santa Messa officiata dal parroco di Taurasi, don Nicolino Di Stasio, presso la Parrocchia di San Marciano Vescovo.
Al termine della Santa Messa, in corteo i partecipanti si sono diretti presso la Villa Comunale, dove è allocato il monumento dedicato alla memoria di Antonio Giovino, attraverso un percorso che ha toccato il Monumento ai Caduti di tutte le guerre ed il Monumento dedicato all’agente di P.S. Ciriaco Di Roma. Qualche minuto prima di mezzogiorno, si è dato spazio all’ Alza Bandiera e alla deposizione della corona d’Alloro alla presenza di una nutrita pattuglia di autorità civili e militari. “ E’ un’eredità morale – ha concluso Carfagna a nome della dirigente De Donno, assente alla cerimonia per altri impegni istituzionali – quella che ci ha lasciato Antonio Giovino, il sacrificio e la passione del soldato che ha incarnatolo spirito patrio e, per la patria, ha donato la sua gioventù”.