A Benevento si parla di salute con un’iniziativa straordinaria, che porta in piazza i medici e punta l’attenzione sulla salute del cuore. In modo particolare si parla di stenosi aortica grazie al progetto “Tavi è Vita”.Seconda edizione, dopo quella tenutasi in Piemonte, il format campano presenta una novità importante, questa che è stata definita la “Settimana della Salute” coinvolge infatti, oltre ai cardiologi interventisti del GISE e i cardiochirurghi della SICCH, anche i Medici di Medicina Generale,pronti per visite e consulti gratuiti.«Tutte le iniziative che promuovono salute – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Benevento Giovanni Pietro Ianniello – sono da sostenere. Come Ordine abbiamo subito aderito,quello della stenosi aortica è un tema complesso che merita però di essere lanciato con forza. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale è importante perché sono la base di un sistema sanitario di eccellenza. Il medico di famiglia è colui che meglio conosce la storia clinica dei pazienti e che può e deve essere responsabilizzato su temi così importanti, consigliando se necessario una visita specialistica».L’obiettivo del progetto è sensibilizzare le istituzioni, la comunità medico-scientifica e l’opinione pubblica sul tema della stenosi aortica e su una tecnica operatoria (la TAVI, appunto) che consente di ottenere migliori risultati in termini di salute con un risparmio di risorse a carico del sistema sanitario. Obiettivo importante, (promosso da Medtronic) che non a caso è stato ideato e realizzato dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca e la Società Italiana di Cardiologia.«La stenosi aortica – dice Giuseppe Tarantini, Presidente GISE e responsabile del Progetto “TAVI è Vita” italiano – è una delle malattie più comuni delle valvole cardiache (che in Italia riguardano oltre 1milione di persone e il 10 per cento della popolazione oltre i 65 anni, la fascia più colpita). La tecnica operatoria TAVI è una procedura estremamente innovativa, ma ancora sottoutilizzata. A oggi, infatti, sono soltanto circa 110 i pazienti trattati ogni milione di abitanti rispetto ai circa 250 per milione di abitanti che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche».E sono molte le barriere, di prevalente natura organizzativa ed economica che ostacolano la diffusione della TAVI. Come al solito, con qualche aggravante per le regioni meridionali dove, spiega Giovanni Esposito(Professore Ordinario di Cardiologia e Direttore Cardiologia Interventistica e Strutturale Università Federico II di Napoli, GISE). «la mancanza di standard organizzativi per la gestione e la cura dei pazienti con stenosi aortica severa si associa e aggrava la problematica finanziaria e favorisce il triste fenomeno della mobilità passiva ovvero delle migrazioni dei pazienti, oneroso per le amministrazioni regionali ma anche per i cittadini. TAVI è Vita ha tra gli obiettivi principali quello di sensibilizzare i medici del territorio e soprattutto creare un network all’interno del quale i pazienti e i medici coinvolti nella loro cura possano muoversi con facilità e ottenere il miglior risultato terapeutico. In questo contesto e, secondo un modello di organizzazione unico in Italia, in Campania è possibile che pazienti afferenti a centri in cui non si effettua la TAVI possano essere sottoposti alla procedura in centri di riferimento e continuare la degenza presso l’istituto di provenienza. Questo sistema si propone di ridurre la mobilità inter-ospedaliera dei pazienti, di semplificare l’attività dei medici e, in generale,alleggerire la spesa pubblica».