Da molto tempo il Codacons combatte per il riconoscimento della pericolosità per la salute umana dei cellulari e in particolare la dannosità dal loro uso prolungato.
Sono più di otto anni che il Codacons ne parla, attenzionando la giurisprudenza a riguardo, in particolare sul versante professionale. Sembra che i tempi siano maturi per un’evoluzione normativa che finalmente riconosca il nesso di causalità tra l’utilizzo prolungato dello telefonino e l’insorgenza di determinate malattie: il Tribunale di Ivrea, infatti, in primo grado ha riconosciuto causa oncogena nei campi elettromagnetici del cellulare. Già nel 2011 la ricerca scientifica, attraverso gli studi dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione (Iarc), agenzia parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva definito “possibilmente cancerogeni” (gruppo 2B) i campi elettromagnetici prodotti da cellulari e altri dispositivi wireless.
Il Codacons ha dato il via ad un’azione legale volta al riconoscimento del nesso di causalità di malattia e utilizzo del cellulare, anche da parte dell’Inail, cosicché sia inserita tra le malattie professionali anche quelle causate dall’uso dei cellulari.
All’azione legale vera e propria potrà aderire:
○ chi ha avuto una patologia collegabile all’uso del cellulare, previa valutazione dei casi da parte dello staff medico dell’Associazione;
○ chiunque usi il cellulare più di due ore al giorno, compresi i genitori per conto dei figli minori di 18 anni.
A questo link sarà possibile richiedere informazioni ed essere costantemente aggiornati su questo argomento; la preadesione non vincola in nessun modo.