“Tentato furto aggravato”, “Ricettazione” e “Possesso di strumenti atti allo scasso”: sono questi i reati di cui dovranno rispondere due soggetti della Valle Caudina, denunciati dai Carabinieri della Stazione di Ospedaletto d’Alpinolo.
Prosegue senza sosta la lotta alla piaga rappresentata dalla criminalità predatoria, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Avellino e che ogni giorno vede impiegati i militari dell’Arma in un capillare controllo del territorio teso a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
Nel corso di un servizio di perlustrazione notturno, la pattuglia nota un’auto ferma, senza persone a bordo, in prossimità di un ristorante in disuso di Ospedaletto d’Alpinolo, già visitato dai ladri qualche giorno prima.
In considerazione anche dell’ora e del fatto che quel veicolo era stato parcheggiato da poco, i Carabinieri decidono quindi di approfondire l’accertamento.
Dall’immediata interrogazione alla Banca Dati, l’autovettura risulta di proprietà di un trentenne di Cervinara, noto alle Forze dell’Ordine.
I sospetti avuti dai Carabinieri trovavano conferma con il rinvenimento di vario materiale prelevato all’interno del ristorante ed ivi accantonato, verosimilmente pronto per essere portato via.
All’esito di perquisizione eseguita nell’abitazione del proprietario del veicolo, sono state rinvenute e recuperate varie pentole in rame nonché statuette di bronzo e materiale vario, probabilmente rubati nella medesima struttura.
La conseguente attività d’indagine, condotta incrociando dati informativi con quelli emergenti dai controlli del territorio e le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza nonché l’analisi degli elementi raccolti in sede di sopralluogo, ha permesso ai Carabinieri di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del trentenne e di un altro giovane di San Martino Valle Caudina.
A carico dei due soggetti è quindi scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, poiché ritenuti responsabili dei citati reati.
L’intera refurtiva recuperata, del valore di circa 7mila euro, è stata restituita all’avente diritto.
Sono in corso indagini finalizzate anche a stabilire se risultano collegamenti tra i due denunciati e i recenti episodi di natura predatoria commessi nella Valle Caudina.
L’attività portata a termine è il frutto, nonché il corollario, dell’approfondita conoscenza del territorio che i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino svolgono quotidianamente: il tutto a testimonianza di una costante ed incessante lotta all’illegalità nella provincia irpina.