Termovalorizzatore di Acerra fermo, problemi di smaltimento anche in Irpinia.

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Le comunicazioni riguardanti il blocco di alcune linee del termovalorizzatore di Acerra, unitamente alle problematiche che hanno interessato nelle scorse settimane le piattaforme e gli impianti di riferimento per lo smaltimento di diverse frazioni di rifiuto, presenti sul territorio regionale, impongono una riflessione responsabile sullo scenario che potrebbe determinarsi e che in parte ha già caratterizzato il ciclo integrato dei rifiuti in Campania e in provincia di Avellino.

Non senza difficoltà per la società Irpiniambiente e non senza disagio per le amministrazioni comunali e i cittadini, le diverse e numerose crisi del sistema di filiera registrate dall’inizio delle estate, sono state arginate , grazie alla sensibilità degli attori territoriali ed alle continue sollecitazioni di Irpiniambiente ai consorzi di filiera, per l’individuazione di impianti alternativi, di non facile reperimento, stante la atavica nota carenza impiantistica in Regione Campania.

E’ ancora evidente, inoltre, che nonostante gli sforzi profusi per tamponare le emergenze estive, non è stato possibile ancora ripristinare tutte le raccolte come nel caso dei rifiuti ingombranti, i cui impianti di smaltimento non hanno ancora riattivato la ricezione, dopo essere stati interessati dai roghi dei mesi estivi.

Di diverso ordine di importanza, però, i timori relativi all’annunciato stop del termovalorizzatore di Acerra, con lo spauracchio di una crisi che difficilmente può essere gestita dalle singole società operanti nei territori provinciali.

Irpiniambiente sta monitorando costantemente la situazione, auspicando che al più presto la linea di produzione del termovalorizzatore possa essere rispristinata e scongiurare così un rallentamento delle raccolte, che comunque al momento vengono garantite secondo i consueti calendari di frequenza, fatto salvo per la frazione ingombranti come precedentemente indicato”.

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