Torrioni un ponte tra passato e futuro: la responsabilità dell’accoglienza, convegno martedì 20.

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In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, 20 Giugno 2017 alle ore 17.00, presso la casa comunale di Torrioni (AV) si terrà il Convegno dal titolo “Torrioni un ponte tra passato e futuro: la responsabilità dell’accoglienza”.

Il Sindaco Virgilio Donnarumma l’ On. Maurizio Petracca, l’ On. Giuseppe De Mita, l’ On. Giancarlo Giordano, il Presidente del Gal Partenio Luca Beatrice, il Prof. Gennaro Avallone (Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione/DISPSC dell’ Università degli Studi di Salerno), il delegato UNHCR, il dott. Salvatore Esposito Presidente Mediterraneo Sociale si incontrano per dar vita a un dialogo sulle principali questioni legate all’asilo in Italia e per riportare il dibattito pubblico su un piano di tutela dei diritti e di rispetto della dignità umana a partire dall’esperienza dello Sprar di Torrioni che accoglie da quasi un anno 15 Richiedenti Asilo;

E’ questa un’occasione per immaginare insieme nuovi percorsi per costruire una società più giusta, una democrazia più compiuta ed un Paese migliore.

A seguire, alle ore 20.30, ci sarà l’inaugurazione dell’orto sociale e interculturale con due madrine di eccezione : la Vice Sindaco Genoveffa Centrella e la biologa nutrizionista dott.ssa Katya Tarantino, Presidente Associazione Pabulum.

L’Orto nasce nel giardino adiacente lo SPRAR con l’obiettivo di creare cibo salutare ma anche relazioni umani. All’interno del concetto di orto sociale e interculturale sono centrali nozioni come apprendimento, comprensione e integrazione. Un luogo dove nativi ed immigrati di ambienti sociali diversi e con differenti stili di vita si incontrano  e mentre si coltivano piante si sviluppano anche nuove connessioni e relazioni. Un altro scopo è quello di motivare rifugiati e migranti a diventare attivi e a partecipare. L’ orto può essere visto come luogo ideale poichè molti ragazzi accolti nello SPRAR vengono da piccole comunità agricole e, fino ad oggi, non hanno potuto esercitare la loro conoscenza agricola nel nuovo paese di residenza. Le attività nell’orto è anche visto come base per ulteriori attività: ad esempio, orientamento professionale e possibile integrazione nei settori della progettazione di giardini e di tutela dell’ambiente, attraverso visite e stage nelle imprese di questi settori. Attraverso il lavoro collettivo i partecipanti hanno la possibilità di migliorare le proprie competenze linguistiche e ciò consente loro di partecipare alla vita della comunità in cui vivono e di rappresentare meglio i loro interessi.

La manifestazione sarà chiusa con una cena multietnica dove chi è ospitato si mette nei panni di chi ospita, offrendo a tutta la popolazione piatti della propria tradizione.

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