Partire dal tumore ovarico per parlare dell’importanza della chirurgia di qualità, delle problematiche aperte sui tumori eredo-familiari, dei farmaci anti-angiogenetici, della fertilità nelle donne con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 e di tante altre tematiche connesse con questa patologia. Si terrà domani, sabato 15 dicembre, con inizio alle ore 9, presso l’aula magna dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino (primo piano, settore B) un interessante convegno promosso dal Presidente di Acto (Alleanza Contro il Tumore Ovario) Campania, Mirosa Magnotti.
All’evento, che sarà introdotto dal Direttore Generale dell’Azienda “Moscati”, Angelo Percopo, dal Direttore Sanitario, Maria Concetta Conte, e dal Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia dei Avellino, Francesco Sellitto, interverranno, tra gli altri, il responsabile dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia della Casa di Cura Malzoni di Avellino, Carmine Malzoni, il Direttore dell’Oncologia Uro-Ginecologica dell’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” di Napoli nonché Coordinatore Scientifico della Rete Oncologica Campana, Sandro Pignata, il responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Casa di Cura Santa Rita di Atripalda (Av), Italo Ardovino, il Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell’Azienda “Moscati”, Cesare Gridelli.
«Il convegno – spiega Mirosa Magnotti – vuole essere innanzitutto un modo per sensibilizzare su una problematica ancora troppo sottovalutata. In Campania sono circa 400 le donne che si ammalano ogni anno di tumore ovarico, molte senza nemmeno conoscere le caratteristiche specifiche di questa malattia, erroneamente assimilata al cancro dell’utero. Acto è nata proprio con lo scopo di informare, di indirizzare verso centri cura di cura specializzati, di promuovere l’accesso a terapie innovative, di sostenere la ricerca scientifica. Nella lotta al tumore ovarico l’informazione è fondamentale. Troppe donne muoiono ancora perché non hanno il giusto approccio con la prevenzione».