Otto milioni di euro in più all’Università di Salerno con il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) dal 2014 ad oggi. E’ quanto riportato dal documento più importante dell’università italiana, che dettaglia il finanziamento pubblico ateneo per ateneo. Questo non perché siano aumentati i fondi da distribuire ma perché la distribuzione è oggi, seppur parzialmente, legata alla produttività. In forza del decreto che ha introdotto il costo standard per studente e fatto crescere la “quota premiale” legata alle performance nella ricerca, l’Ateneo salernitano ha registrato, negli ultimi 3 anni, un incremento dei trasferimenti dallo Stato del 7.35%, con un ulteriore aumento nell’ultimo anno di circa 600.000 euro.
Nella tabella che mette a confronto le quote di finanziamento ordinario destinate alle università statali, Unisa rientra tra i 15 atenei pubblici cresciuti nell’ultimo anno, su un totale di 67 università pubbliche, di cui 52 in perdita. Inoltre tra gli atenei in crescita quest’anno, l’Università di Salerno è tra le poche a mostrare sempre un segno positivo negli ultimi tre anni.
Le variazioni di performance degli atenei sono state valutate sulla base degli indicatori della didattica e della ricerca, ambiti in cui l’Ateneo attesta il suo impegno, come evidenziato dal felice posizionamento nelle recenti classifiche internazionali e nazionali. Inoltre, l’aumento del numero degli studenti “regolari” iscritti e dei laureati nei tempi hanno comportato un aumento della quota premiale assegnata all’Università di Salerno.
“Questi risultati hanno consentito infatti – spiega il Rettore – di dare forza alla politica delle tasse pensata per supportare gli studenti e le loro famiglie. Per il nostro Ateneo, l’applicazione delle nuove disposizioni comporta un aumento del numero degli studenti totalmente esonerati dal pagamento delle tasse pari a oltre 4.700 unità. Questi ultimi si vanno a sommare ai circa 4.000 studenti già esonerati perché assegnatari di borsa di studio o disabili. Da qui il totale di nostri studenti completamente o quasi esonerati dalle tasse in questo nuovo anno accademico sarà di circa 12.000 unità, oltre il 35% della popolazione studentesca. Senza dimenticare di sommare tutti coloro che ogni anno vengono premiati dalla nostra politica di punta, la Politica del merito”.
Sul piano interno, bisogna anche aggiungere che ad agosto sono stati attribuiti i punti organico relativi alle possibilità assunzionali. Ed anche in questo, a fronte della media nazionale del turnover pari all’80% dei pensionamenti del 2016, per la virtuosità delle proprie performance economiche il dato dell’ateneo salernitano si attesta a poco meno del 90%. Ciò darà concrete opportunità alle giuste prospetttive dei nostri migliori giovani, sia per assunzioni sia per progressioni di carriera, di chi è già in servizio.
“Sui numeri diffusi dal MIUR – chiarisce il Rettore – incidono non solo la quota legata alla performance nella ricerca e nella didattica ma anche l’offerta formativa, il numero di studenti in corso, il costo medio dei professori, le politiche di reclutamento, la partecipazione ai programmi Erasmus, la trasparenza. E sono questi indicatori che gratificano il lavoro puntuale e quotidiano di tutte le componenti coinvolte nella vita dell’Ateneo e ci servono da stimolo a proseguire sulla strada della qualità, della sostenibilità economica e dell’attenzione agli studenti” – conclude il Rettore.