Il nuovo vescovo Arturo Aiello

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Per una città che sembra vivere nella perenne attesa dell’Avvenimento, quello con la maiuscola, quello che consente di discutere, commentare, borbottare, incavolarsi, fremere, insomma uno di quei momenti che poi si può dire “io c’ero”, Venerdì 30 Giugno 2017 ha rappresentato la summa.

E’ arrivato il nuovo Vescovo, Mons. Arturo Aiello.

Sospiri di sollievo per chi ha vissuto un pomeriggio di sbarramenti, divieti, controlli, alleluia di gioia per chi aspettava il successore di Francesco Marino.

Si dirà che il piano predisposto dalle autorità di P.S. ha retto, che niente ha turbato lo svolgersi della cerimonia, insomma tutto è bene quel che finisce bene.

Poco, invece, ci si è soffermati, in sede di cronaca e di commento su qualcosa che mi ha colpito e che poco o niente ha da vedere con l’evento religioso.

Chiesa Cattedrale, navata centrale, banchi delle autorità a sinistra; nel caldo infernale (ops!!!) sbuffano i vips in attesa del buon Pastore; guardo tra i banchi e stento a credere a quel che vedo: la D.C., la vecchia Democrazia Cristiana  è tutta radunata, insieme come ai vecchi tempi Nicola Mancino e Ciriaco De Mita e Giuseppe Gargani.

Miracolo? Non ci credo! Una di quelle occasioni cui non si può mancare specie in tempi di campagna elettorale ufficiosa? Motivo più credibile.

Fatto è che il buon Enzo De Luca e l’altrettanto buon Petracca sembravano tornati indietro negli anni, ragazzi apprendisti politici.

Dice e in tutto questo il Sindaco? Serio, avvolto nella fascia tricolore, preso dai suoi doveri istituzionali, poco si è potuto (voluto?) dedicare agli illustri ospiti.

Chi c’era, dunque, potrà raccontare di aver rivisto insieme uomini che hanno fatto la storia di questa provincia e di questa città che sicuramente ha bisogno di un pastore di anime e l’ho ha avuto ma, altrettanto sicuramente avrebbe bisogno di un pastore capace di amministrare e rispondere ai bisogni della gente, magari facendosi aiutare da qualche maremmano di razza.

 

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