“La vite rischia di non essere più vita”: è uno degli slogan coniati dai viticoltori sanniti che hanno dato vita ad una manifestazione pacifica a Castelvenere, il comune più “vitato” d’Italia, per denunciare la crisi del mercato delle uve che “mortifica il lavoro di vita degli operatori del comparto”.
La manifestazione, che si è tenuta davanti il municipio di Castelvenere, è stata sostenuta dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Alessandro Di Santo, che nell’ iniziativa ha coinvolto anche i sindaci del comprensorio, quali Solopaca, Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, Paupisi, Amorosi, Cerreto Sannita e Faicchio nella persona del sindaco Nino Lombardi che è anche presidente della Provincia di Benevento.
“Il prezzo dell’uva – ha detto Di Santo – è sceso a cifre ridicole che mortificano il lavoro di centinaia di produttori, alcuni dei quali hanno rinunciato a vendemmiare per non aggravare le perdite della loro azienda. E’ una situazione spiacevole e preoccupante per tutta la zona la cui economia si basa proprio sulla produzione di uva e vino”.
“Pur coltivando uve di qualità da cui si producono vini pregiati – hanno detto alcuni viticoltori – facciamo la fame: la nostra uva ci viene pagata poche decine di centesimi, sia dai privati che dalle cooperative, che non riescono a coprire nemmeno le spese. Sarebbe pertanto auspicabile un intervento concreto della Regione Campania e del governo con dei ristori, come avvenuto per altri comparti, volti a sostenere la nostra opera che tutela il made in Italy”.
I sindaci del comprensorio già domani chiederanno un incontro al prefetto di Benevento al quale proporranno di istituire un tavolo di concertazione per fronteggiare la problematica e vigilare sul comparto contro “probabili e facili speculazioni”.
(ANSA).